Date: 7/1908



Place: s.l.

ID: LLET000236




[7 – 08]

Egregio Signor Tornaghi,

jeri ho risposto pur di rispondere subito meravigliatissimo che quella lettera mi dovesse venire da Persone che non hanno né devono avere di fronte a me altro diritto che quello di dovermi quel rispetto che io mi sono meritato. Oggi ho riletta l'ultima Sua ancora ed è dopo questa seconda lettura che torno a scriverLe.

Ma - permetta - perché mai in una lettera di qualche giorno fa mi venivano formalmente ridomandate le 3000 lire in questione per accontentarsi, un pajo di giorni dopo, di una ricevuta? O queste 3000 lire mi vengono o non mi vengono; ecco la questione. Qui non è più elasticità di parole o di cifre, ma di coscienza.

Ma perché il Suo Signor Commr Giulio ha voluto far mettere quel : Maria Antonietta : in quella ricevuta = in conto lavori =? Perché certo Giulio Ricordi sapeva che io avevo di nuovo (appunto allora!) lavorato ad una delle tante Marie Antoniette.

Ma allora perché voler riprendersi tutte quelle 3000 lire se la coscienza aveva suggerito al Signor Giulio di mettere “in conto lavori”, per quelle e in quelle 3000 lire, anche M.[aria] A.[ntonietta]? Da questo dilemma, Signor Tornaghi, non c'è nessuna frase di mia lettera che possa servire né come tratto di spirito, né come giustificazione. Se io dovessi da parte mia invece giustificare quelle 3000 lire ebbene quelle 3000 lire sarebbero poche, molto poche, troppo poche e così poche da umiliare tutte le grandezze di tutti i Ricordi e perfino quella generosità per vero sempre magnanima di un Giulio Ricordi.

Veda: nessuno aveva preso sul serio la M.A. di quell'ineffabile Schürmann! Un bel dì la volle Puccini. E io lavorai! Poi Puccini non la volle più. La si diede a Mascagni. E io lavorai! Poi Puccini la rivolle. E io lavorai! Poi la rifiutò ancora. E allora si pensò a Franchetti. E io lavorai ancora e presentai tutta una tela rinnovata benché il libretto fosse già finito. E M.A. finì i un cassetto; e G. Ricordi regolarizzò tutto con me.

Ed ecco il 6 Maggio 1907 Puccini ridomandarmi di nuovo la M.A.! E io tornai a lavorare. Fu un lavoro quasi completamente nuovo, con due atti nuovi di sana pianta. Fui a Torre del Lago il 25,26,27 Luglio e tutto quello di nuovo del nuovo libretto porta ancora in inchiostro rosso le osservazioni e i desiderî del Puccini. E lavorai a quell'ultima e nuova M.A. fino all'Ottobre!

Consulti le date! Le 3000 lire in conto lavori mi furono date il 10 Giugno 1907. Veda un pò se c'è elasticità anche di date.....alle volte! Io di questa M.A. non avevo chiesto un soldo. Ma neppure di un lungo lavoro fatto sopra Notre Dame de Paris ho mai chiesto un soldo al Suo Signor Commr Giulio, e se vuole che io Le illustri con date e dettagli tutto quel lungo e non divertente lavoro sono pronto.

Né ho chiesto un soldo neppure di quanto ho fatto per “la Femme et le Pantin”. Richiesi la mia tela perché avevo il diritto di riaverla. Senta un po', Signor Tornaghi: se alla Sua di jeri dove mi è scritto = deve tenerla per lei caro Signore = avessi risposto: anche la mia tela su Femme et Pantin con grande piacere vorrei tenerla per me.=, non avrei forse fatto un meraviglioso tratto di spirito e una risposta calzante come un vestito del Prandoni? Io non ho chiesto un soldo né della ultima M.A., né di Notre Dame, né di “Femme et Pantin” perché è sulle opere che si fanno che io vivo, come vivono anche le Grandi Case Editrici.

E però ecco che cosa rispondo e alla Sua lettera che mi ridomanda le 3000 lire e a quella di jeri che me le lascia: Che Giulio Ricordi tolga o muti al contratto che ancora io tengo presso di me quel 2° periodo e le 3000 in questione saranno le 3000 di Giordano che per cortesia il Commr G.Ricordi ha acconsentito di pagarmi anticipandomele =. È però bene che il Commr G.Ricordi sappia che in questi ultimi mesi Francesco Pozza del Guerino dietro mia offerta ben volentieri dividerebbe con me le noje e i piaceri di collaborare coi Mi Franchetti e Giordano, nel qual caso converrebbe stabilire ben chiaramente le posizioni di tutti, prontissimo a ritirarmi anche ma, rimanendo, prontissimo a non subire angherie da persona.

Non parlo del Suo Signor Commr Giulio. PregandoLa di un pronto riscontro mi creda

Suo devotmo

L.Illica

Transcription by Archivio Ricordi
Typology lettera
Sub-tipology letter
Writing manuscript
Language italian

Physical Attributes
No. Sheets 2
Size 205 X 125 mm

Letter name LLET000236