[Genova 11 Febbraio 1869]

Giovedì

Caro Giulio

Mariani m'ha fatto vedere il carteggio con Padova, e m'ha raccontato delle sue trattative.

Non voglio giudicare questo fatto, ma deploro che Mariani non sia a Padova. Mettetevi ben in mente, mio caro Giulio, che il successo delle opere nostre, stà il più delle volte, nelle maniche del Direttore. Questi è neccessario quanto un tenore od una prima Donna. Or bene, quando si può aver Mariani non si cerca altri. È interesse nostro reciproco.

Veniamo a noi. Spero che le prove avran continuato bene con quelli accenti e queli colori che io ho indicato. Raccomandate al Maestro dei Cori di far studiare bene, con precisione i suoi Coristi e sopratutto che non lasci passare un'attacco incerto. Nelle masse la prima cosa è l'attacco.

Ditegli di far studiare con precisione ed espressione i piccoli squarci "pan pane per carità" e l'altro squarcio che segue. Io non ho avuto tempo di farlo, ma lo farò al mio ritorno se non sarà già fatto. Bisogna ad ogni costo aggiustare le voci e l'effetto dei Cori delle Donne nella scena dell'accampamento. Tanto i soli dei Contralti, quanto i soli dei Soprani sono insopportabili. Guardate di aggiustarli sia aggiungendo qualche ragazzo nei Contralti, e trovando qualche buona voce nei soprani. Tutto ciò è indispensabile e domando ciò adesso e sottovoce, per non aver a domandarlo più tardi a voce alta. Raccomandate pure a Terziani la precisione in tutto e per tutto coi Cantanti.

Io verrò a far due prove Lunedì. Se si possono fare bene si potrà andar in orchestra Martedì mattina, se nò andremo avanti sempre così facendo poco come si è fatto finora perdendo un tempo preziosissimo. Lunedì mattina verso le dodici faremo prova coi Cori e Cantanti, e ripasseremo con questi anche una metà dei pezzi a soli. La sera faremo la terza prova, ripassando l'altra metà dei pezzi.

Raccomando anche di vegliare su Colon[n]esi. È un certo raffredore [sic] che mi dà a pensare. Sarà bene dir tutto questo all'Impresa. Ben inteso, è l'Editore che domanda. Io non c'entro.

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G.Verdi