Genova 10 Mar 1875
Car. Giulio
Non vi parlerò oggi nè di arte nè di artista, ma.... di cuoco!! Se quel tale che si dice abile manipolatore di cibi è tuttavia libero, parlategli e sopratutto vogliatevi dar la pena di domandare informazioni schiette, sincere, serie, serissime. Non vi è da fidarsi a loro. Per es: quello che ho preso or ora, come gli altri in prima, tutti si dicevano grandi manipolatori et. e non erano che cattivi Brucia-pentole. Voi dite che il vostro domanda 50 L. ma non so se intendete col vino, o senza. In campagna neccessariamente darei il vino, ma in città non lo vorrei, e darei pel vino 10 L. di più al mese per tutto il tempo che si stà in città. Poichè Voi avete la bontà di assumervi anche questa noja, cercate di stabilire chiaramente tutte le condizioni onde nulla vi sia a dire dopo, salve le modificazioni che potrete credere accettabili.
In Campagna
L. ...... quello che fisserete
Vino
netto di biancheria
ajuto la sera a lavar i piatti
In Cttà
L. ....... ugualmente
L. 10 di più per il vino
Netto di biancheria
Senz'ajuto in cucina
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Se la sua cucina non piace dopo quindici giorni lo rimanderei a Milano (s'intende bene) a mie spese...
Coraggio dunque mio caro Giulio e scusate. Ma dal momento che vi prendete quest'incarico occupatevene seriamente perchè si tratta del pane da mangiare... Poesia, idealismo, tutto và .bene... ma non si può far a meno di mangiare!
Addio. La Peppina vi saluta e ancora scusate
Ad°
G Verdi
P.S. Domani vi scriverò forse di cose più alte, più poetiche... ma forse ben inutili ...