Genova 12 Marzo 1894
C.[aro] Giulio
Ricevuto il ritratto. - segnato e spedito.
Ricevuto anche il vostro secondo telegramma sul Pancione a Napoli. Desidero lo stesso successo alla 6.a rap. Ed allora sarò contento!
Ed ora a Parigi!!.. Voi dite nel telegramma! Ohimè! Ohimè! Sia pure! Ma io cosa andrei a farvi?! Più male che bene! E poi... con i miei ottanta e quasi uno anni sulle spalle affrontare un viaggio lungo e faticoso! Si ha un bel dire che io ho sopportato un'anno fà (intanto è un'anno prima) le fatiche di Falstaff ed il viaggio di Roma! ma ne ho risentito, e ne risento ancora tanto, che le mie gambe non mi reggono più come prima, e non posso camminare ora che lentamente e brevemente! Poi andare in quel Paese ove siamo così poco amati! ed artisticamente poco simpatici gli uni cogli altri! Inoltre a Parigi io non conosco più nissuno, e sarei perduto come in un deserto! Più l'alloggio al mio antico Hotel in cui mi trovavo come in casa mia, non è più possibile (come dite voi tutti) e bisognerebbe andare in quel Grand Hotel che mi è antipatico! Tutte miserie direte Voi! È vero: ma miserie che vi avvelenano la vita!.. E che neccessità [sic] di affrontarle quando io sono convinto che io non posso essere di nissun giovamento! Supponete che nella troupe già scelta nell'insieme non mi convenisse, e non la credessi atta a fare quell'opera! Bisognerebbe o ch'io la sopportassi (cosa molto dura per me) o dire nettamente la mia opinione mettendo, il malumore, il dispetto, le ire in tutti in tutto!
Diasi pure Falstaff se si vuole; ma ripeto ancora che sono convinto che è meglio per me, per l'opera, per tutti che si dia senza la mia presenza..
Addio add
Af
G Verdi