Carissimo Sigr. Giovanni
Stamane ho ricevuto la risposta di Fabrici e mi dice chiaramente che non è possibile il combinare per voler io per intero la proprietà dello Spartito. Soggiunge quindi che se voglio proporgli qualche altra condizione ne avrà piacere e si potrà combinare. Appena letta questa lettera sono andato allo Stabilimento ma ella era di già fuori di casa, per cui risponderemo domani o Lunedì: io però temo che non si combini e questo mi rende assai di mal umore.
È arrivato a Milano il gerente degli Impresarj di Torino, il Sigr. Benetti: ora parmi sarebbe necessario ch’ella si ponesse a tutt’uomo a voler combinare il contratto di cui le parlai jer sera e che sarebbe di grande vantaggio a me per il nome, ed a lei pel peculio; imperoché [sic] sembrami che colla Gazzaniga, Ivanoff, e Ferri vi sia l’impossibilità di capitombolare. Gli è proprio della massima importanza per me che si effettui la scrittura di Torino pel venturo Carnevale 1848-1849 ed io sono d’intima convinzione che quando ella si ponga ciò in pensiero abbia a riuscire.
Addio Sigr. Giovanni, vado a desinare all’Isola Bella per isfogarmi [sic] un poco della lettera del Fabrici «impresario che non vede più in la del suo naso». Per l’incomodo che le reco e che le recherò per l’avvenire le offro un terno immancabile e che giuocheremo a metà 60, 70, 80 =
Bon jour, vado ... Stasera parleremci.
Il Sanello aff.mo
(Indirizzo)
Sigr. Giovanni Ricordi
Editore di Musica di primo ordine
non alla Carlona come tant’altri.