Date: 20/3/1907



Place: Pisa

ID: LLET002593




[Pisa] 20. III. 907.

Gentilissimo Commre Giulio Ricordi,

Milano.

Leggo nel Corriere della Sera che a Londra si darà Iris. Stento a credere alla notizia, in quanto che nessuno della Casa me ne ha mai fatto cenno; mentre parmi che la cosa, se vera, dovrebbe rappresentare un fatto abbastanza importante per l'autore e per l'editore, specialmente se si giudica alla stregua della importanza data dalla Sua Casa alle ultime esecuzioni all'estero delle opere di Sua proprietà.

Invero non saprei cosa supporre se si rappresentasse Iris a Londra all'insaputa mia. Ella più di tutti conosce e sa che Iris richiede una interpretazione speciale che finora, dolorosamente, non ho potuto avere.... altro che dirigendola da me stesso. E si è veduto chiaramente che l'opera, diretta da altri, non ha testato alcun interesse musicale.

Non voglio credere che si tenti un secondo colpo come quello di Francoforte, dove l'opera è tuttora ricordata come la peggiore esecuzione datasi in quel teatro. Tito non mi fu amico in quella occasione; ma non fu amico neppure della Sua Casa. Certamente l'opera in Germania fu seppellita da quella esecuzione, organizzata e diretta da Tito.

Se a Londra dovesse succedere altrettanto cosa dovrei pensare?...

Ma il Corriere aggiunge anche che l'opera sarà ritoccata per non destare suscettibilità nel pubblico londinese.

Questo giuochetto mi pare abbastanza ingenuo. Ma cosa c'è nell'Iris che non possa essere ascoltato e veduto da qualunque signora o signorina?... La rappresentazione di un ambiente?... Eh, via! non scherziamo! Il pubblico Americano è più suscettibile di quello inglese; eppure io ho diretto Iris a New York, a Philadelphia, a Chicago, a Washington ed in 20 altre città degli Stati Uniti; e non ho cambiato una sillaba; e nessuno ha levato proteste.

Ora dunque: io intendo e pretendo che Iris sia sempre e dovunque eseguita integralmente. Credo di avere diritto alla intangibilità della mia opera.

Di più: voglio che mi si inviti a mettere in scena l'opera mia a Londra, essendo provato che nessuno, all'infuori di me, è stato finora capace di mettere in scena Iris. Basterebbe ricordare quell'aborto di esecuzione della Scala.

Ella dovrà essere gentile di rispondermi e dovrà dirmi, se sarà il caso, quali sono le ragioni che impediscono di chiamare a Londra l'autore per mettere in scena e dirigere personalmente l'opera sua.

Dopo di ciò penserò io a tutelare la mia produzione coi mezzi che le leggi stabiliscono.

Mi dispiace di doverle dare questo disturbo, ma comprenderà che, dopo tante scottature, ho imparato ad avere paura del fuoco.

Mi risponda, La prego, a Roma, dove sarò fino da domani.

Coi saluti cordialissimi, voglia credermi sempre il Suo Devoto

= P.Mascagni=

Transcription by Archivio Ricordi
Named works
Iris

Typology lettera
Sub-tipology letter
Writing manuscript
Language italian

Physical Attributes
No. Sheets 1
Size 220 X 140 mm

Letter name LLET002593