Date: 7/1842



Place: Lucca

ID: LLET003036




Sig. Giovanni Ricordi

Editore e Negoziante di Musica

Contrada Omenoni N.o 1720 ,,

Milano

 

Lucca 29,, Luglio 1842

Caris. Amico

 

Prima di tutto ti prevengo che ho dato ordini oportuni [sic] perché vengano spediti alla tua direzione N.o 18,, fiaschetti del nostro Olio sopraffino acciò tu condisca la tenera insalata e i tuoi agoni che duolmi non poter venire a dividere: ti ringrazio per le cose amabili che mi dici intorno al mio articolo che spero veder pubblicato col prossimo numero della Gazzetta Musicale; anzi debbo dirti che mi lusingo [sovrascritto su «spero», depennato] esserti utile col procurarti qualche associato fra gli amatori della Gloria Italiana e fra i Nostri Maestri i quali troverebbero solleticato il loro amor proprio ove io facessi loro leggere detto mio Articolo, per il che sarebbe utile che tu m’inviassi, se puoi, un qualche esemplare separato del mio discorso sulla Musica Ecclesiastica in Toscana: uno di questi è già determinatamente fissato ed è il Sig. M.o Eugenio Galli Profess.re di Contrappunto nel Nostro Istituto, il quale vuol contare la sua associazione dal principio dell’anno; quindi spedisci alla sua direzione tutti i numeri già in corso non che l’antologia Musicale, e dimmi l’ammontare del suo debito non che il modo con cui potrò farti pervenire il contante.

Non posso sollecitamente spedirti le mie Osservazioni Estetiche perché debbono prima esser lette alla R,, Accademia Lucchese di cui sono Socio Ordinario; quindi mi farai grazia di dire al Sig. Battaglia [Giacinto Battaglia] che appena lette a detta Accademia, non mancherò d’inviargliele e che le troverà conformi ai principii della pregievole Gazzetta Musicale Milanese, non rinunziando però al primo vanto della Musica Italiana «La Melodia».

Assicura pur anco il prelodato Sig. Battaglia che io ho avuto molto piacere di potermi nuovamente avvicinare, se non di persona, almeno per Lettera con Lui; che quanto prima gli spedirò le mie osservazioni in risposta all’Articolo del Sig. Maestro Raimondi [Pietro Raimondi], e che mi rammento sempre che esso mi incoraggiava sui primordi della mia Carriera e mi animava non meno a disprezzare le calunnie dei Nemici; che se dopo alcun tempo io non fui più nella schiera dei suoi eletti, ciò si fù, io credo, per dimenticanza e non per altro.

Non mi tacciare di poltrone e rifletti che in meno di un anno debbo dare alla Luce quattro Spartiti.

Ti rimetterò in tutta segretezza gli accomodi del Duca d’Alba poiché questi sono diversi (perché così voglio) da quelli del Duca di Warvick: siamo intesi, non posso più oltre spiegarmi. Ti manderò quanto prima la Messa di Requiem che ho già dato a copiare, e sarò ben contento che essa vegga la Luce col mezzo dei tuoi torchi e che ne venga fatto un esame ragionato da uno dei tuoi bravi critici Dottrinarii; protestandomi fin d’ora che mi chiamerò ben soddisfatto d’ogni rilievo che verrà fatto a questo a [sic] mio lavoro, amando sommamente il progresso dell’arte, e tenendo per ben lieve cosa i parti del mio debole ingegno.

Aspetto i pezzi del Duca d’Alba; lo Spartito di quest’Opera pervenutomi da Napoli è pieno zeppo di errori e mancante persino di molte frasi; ma Pacini si armerà di Santa pazienza; ed accomoderà il tutto.

Ricevi frattanto le proteste della più distinta e [lacuna materiale] amicizia.

 

Tuo Aff. Amico

Giovanni Pacini

[firma autografa in calce alla lettera dettata]

Transcription by Tiziana Gambaro
Named works
Duca d'Alba

Typology lettera
Sub-tipology letter
Writing manuscript
Language italian

Physical Attributes
No. Sheets 1
Size 250 X 191 mm

Letter name LLET003036