Al Sig.^r Giovanni Ricordi

Negoziante di Musica etc. etc.

Contrada degli Omenoni

Milano

Mio caro Giovanni.

Lucca li 21 agosto 1842.

Fino da’ primi del corrente ti ho spedito col mezzo del mio Banchiere Petri di Lucca [Francesco Saverio Petri, banchiere lucchese] una cassettina contenente N.^o 20 fiaschetti olio, quali serviranno per condire i tuoi agoni. Il tutto ti deve essere consegnato, fino alle Dogane di Milano, franco d’ogni spesa. Ciò ti serva di norma.

Con questo stesso corso di Posta feci invio alla tua casa di Firenze (onde a te poi l’inoltrasse) d’un pacco Musica contenente la Messa di Requiem di mia composizione nonché i due pezzi che ho rimodernati nel duca d’Alba. Questi ultimi due pezzi li conserverai per’ora [sic!] occultamente nel tuo Archivio. Siamo intesi. Avrei amato vedere in istampa il Duetto delle due Donne dell’atto 2.^do e la Romanza del Contralto dell’atto P.^mo. Spero che mi farai questo favore. Circa poi alla mia Messa da Morto, ti ripeto che desidero ne sia fatta un’accurata critica da uno de’ colaboratori [sic] della tua Gazzetta Musicale. Preferiva che in questo caso fosse l’erudito giovane A. Mazzucato [Alberto Mazzucato]; al quale ti prego dire da mia parte che ove non trovasse potersi, questa mia composizione, meritare una accurata analisi, io gli sarò grato se tralascerà di parlarne, e quindi tu tralascerai di stamparla.

Io conosco la pochezza de’ miei talenti, né perciò posso giammai contentarmi delle mie produzioni. Mi riporto interamente a’ giudizj altrui.

Ti raccomando l’affare di mia Moglie. Ti serva di regola ch’io parto il 30 dell’entrante per Napoli.

Addio, vogliami bene ed amami

Il Tuo Aff.^mo

G. Pacini