[Su carta da lettere personalizzata con l’indirizzo del mittente: BOLOGNA – VIA MAZZINI 24]
22 Sett. 1921
Caro Clausetti, sono a letto. Han dovuto farmi una piccola ma dolorosissima operazione al piede. Ne avrò per una quindicina di giorni ancora.
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Profitto della venuta a Milano dell’amico Spellini per farvi pervenire la presente e dirvi quanto segue:
1°. Il pittore Crespi doveva (Lunedì) mandarmi per corriere alcuni figurini … che non mi ha mandati.
Il tempo stringe.
Non sarebbe bene chiamarlo e imporgli una data?.. .
Io gli scrivo per lo stesso tramite.
2°. Vedo su un giornale teatrale che forse (?) Piccaluga è scritturato al Rossetti di Trieste.
Vorreste esser tanto gentile e dirmi se Pasquali l’ha scritturato?. .
Ieri aspettavo Serafin. Nessuno!. .
3°. Vi pregherei di domandare a Stroppa (me ne dimenticai a Milano ultimamente) se la parte destra della scena del 1°. atto è tale da poter permettere al tenore di ambulare (secondo che si legge nel libretto) non visto dalle fanciulle.
E se al 2°. atto è possibile (con un riflettore, o altro) far, in su, comparire e poi man mano allontanarsi una rosea nuvola.
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Grazie di tutto.
Scusate un povero infermo a letto.
Il Signore ve lo renda.
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Saluti cordiali a tutti.
Un abbraccio a voi.
- Franco A. –
[Appunto inserito lateralmente:] Libretto