Stimatiss.^mo Sig. Cerri!

Vicenza 25/8 55.

Appena ricevuta la pregiatissima Sua mi faccio a riscontrarla. Intesi dalla stessa il progetto del Jacovacci di darla in autunno, ma subordinatamente mi parrebbe miglior cosa di darla invece pel carnovale con la De Giuli, Negrini, e Coletti, tanto più che Cresci (il solo che conosca di quella compagnia) è un’artista [sic] assai sfiatato, ed al quale non starebbe certamente bene la parte d’Isachar, che è una parte robusta.

Quello che mi piacerebbe moltissimo sarebbe a Genova pel ven.^ro Carnovale siccome Ella mi scrive, specialmente che vi è Ferri il quale fà [sic] già la parte, che a Bergamo abbiamo insieme passata. Inoltre vi è la Bendazzi, che pure è un’artista finita.

Credo ché [sic] vi sarà pure Bettini, che deve cantare l’Ebreo divinamente. D’altronde tutti questi tre artisti sono già riconfermati a Vienna, e si potrebbe tentarvi il colpo per la ventura Stagione, di quella Capitale. In quanto all’affare di Trieste, se avessi saputo prima che il Lasina l’aveva in patto di scrittura, non avrei sicuramente chiesto niente per lui; In tutti modi, ed in ogni circostanza si ricordi sempre di far quello che più le pare. In quanto allo scrivere al M. Ricci lo farò sicuramente; ma quanto al portarmi colà, lo trovo assai difficile, poiché come Ella saprà, ho impegno di scrivere un’opera alla Fenice il Carnovale venturo. La faccio avvertita, che i presidenti del teatro di Allessandria [sic] chiesero a questi di Vicenza informazioni dell’Ebreo. Ciò vuol dire che vi è ancora proggetto [sic] di farlo! Si regoli perciò, e stia all’Erta [sic] .

Tante cose a Ricordi pell’accresciuta famiglia, e godo nel sentire che lo stato di salute della Signora sia soddisfacente. Io la pregherò di presentare alla Stessa i miei doveri, benché non abbia l’onore di conoscerla ancora di persona. Mi saluti tantissimo Ricordi a nome della mia famiglia pure. Mi creda con tutta la stima

Di Lei Dev. Serit.

Giuseppe Apolloni