Carissimo Amico!
Vicenza 8/6 58.
Tempo fà [sic] mi giunse una lettera dal Sig.r Cerri, che mi chiedeva il resto delle partiture dell’Adelchi che sono ancora presso di me, alla quale se non ho risposto si fù [sic] perché era mio divisamento di tosto spedirgliele. Se non chè [sic] addimandato a Trento per porre in scena l’Ebreo, ho lasciato trascorrere qualche tempo, e non vorrei essere tacciato di scortesia, assicurandoti che quanto prima non mancherò d’inviartele, tosto avrò compito qualche correzione che ancor mi rimane.
A proposito dell’Ebreo, l’esito che abbiamo avuto a Trento fu strepitoso. Non ti puoi immaginare il Numero delle chiamate a me, ed agli artisti!...
Io sarei a pregare la tua gentilezza d’inviarmi se non ti spiace il ricavato di mia porzione sui Noli del sudetto [sic] Ebreo dal 1857 a tutt’oggi. Perdonami se ti arreco incomodo, ricordami con tutto il rispetto alla tua Signora, figli, e famiglia, nonché al Sig. Cerri. Continuami la tua amicizia, e credimi sempre
Tuo aff. Amico
Giuseppe Apolloni