Carissimo Amico!

Trovandomi in Firenze feci sentire e vedere il mio nuovo Spartito al Sig. Marchese d’Arcais intelligentissimo in fatto di musica teatrale, e leale ne’ suoi giudizi nonché al Sig. M.° Fumi altro buon discernitore. Il giorno addietro mi veggo arrivare l’impresa della Pergola chiedendomi per la corrente  Stagione il sud.^tto mio Spartito coi seguenti esecutori: Graziani (tenore), Palmieri (soprano), De Marini (contralto), De Bassini (baritono). Io mi sono riservato di sentire prima questi artisti e probabilmente domani accetterò la proposta fattami dall’impresa, poiché non mi sembrano invero di cattiva scelta. Ora prima d’ogni altro mi faccio dovere di propporti [sic] ove ti piaccia la vendita del mio nuovo lavoro, potendone attingere informazioni, oltre al d’Arcais, ed al Fumi anche dal Filippi che trovasi in Milano, il quale ne rilesse il libretto, e sentì gran parte della musica. Io sarei del partito di fare il contratto subito, per cui tu a posta corrente, riscontrami qui in Firenze, scrivendomi le tue proposizioni, e condizioni circa il contratto esplicitamente, e ti ripeto a posta corrente, poiché entro tre o quattro giorni io potrei partirmene per Vicenza ovverosia mi potrebbe venir fatta qualche altra esibizione, e non bramerei pregiudicarmi; La mia opera andrà in scena entro la quaresima ventura.

Tutto ciò ti notifico per tua norma, avvertendo che al caso per maggior sollecitudine si potrà usare del telegrafo.

Rispondimi dunque tosto. Ti prego di dire tante cose al figlio Giulio, ed al resto di tua famiglia non che al Sig. Tornaghi, e credimi sempre con tutta la stima

Tuo aff. amico

Giuseppe Apolloni