Date: 13/4/1862



Place: Parigi, Francia

ID: LLET004694




Parigi 13 Aprile 1862

Caro Tornaghi

 

Ora che il dolore, le rabbie, e le botte mi passarono posso scriverti e dirti pacatamente quanto me ne son avuto a male del tuo procedere a mio riguardo. Persuaso che l’opera mia se avesse avuto altri interpreti avrebbe avuto miglior sorte di quello che ebbe, mi aspettavo che quelli sui quali io fondavo un’amicizia non avessero gettato la colpa su me solo, con trattarmi come un fiascheggiatore e nulla più. Io credevo che sotto l’uomo d’affari di Ricordi vi fosse un cuore amico che riconoscesse un uomo che sotto spoglia d’artista ha un cuore per godere, e soffrire. Quindi da te mi aspettavo una qualche attenzione anche che tu fossi persuaso ch’io non riuscissi mai nella Carriera di Maestro. Anche Tito è stato molto freddo con me, e me ne sono oltremodo addolorato. Io non so se scriverò più, non perché non lo voglio, ma perché non lo posso. Ma in avvenire non mi farò illusioni di sorta, e tratterò tutti come uomini d’affari.

T’avea parlato di stampare l’opera, e tu con Tito mi hai fatto il grugno. So che ho qualche speranza di poterla dare a Napoli, però senza nessuna certezza, sento che la parte orchestrale dell’opera mia è vostra, e io non ne so niente. Se Ricordi, e tu avessi avuto un po’ di fiducia in me m’avreste detto d’accomodare l’opera in quelle parti che vuole. Il libretto Piave lo accomoderebbe quanto vi piace perché prima che lasciassi Milano egli si esibì a tanto. Infine tra le tante decisioni tristi che ho fatto è quella che non mi romperò mai più il culo a volervi un po [sic] ajutare perché sento che non godo per nulla della vostra amicizia, ne [sic] la vostra fiducia pel mio poco talento. Ora ho cambiato casa, e vita. Dò lezioni di canto a più non posso, ho ripreso a suonare il violoncello, se potrò scrivere in Italia lo farò con piacere però senza discapitarmi in interesse come ho fatto finora lasciando tutti gli affari qui, per quella puttana che chiamano l’arte. Se nò, scriverò in francese, e se non posso neppure in francese, scriverò per me. Infine ho preso una risoluzione di non essere più poeta, ma positivo.

Questo mio modo parlare forse ti sembrerà strano, ma quando considerassi il dolore che l’opera da me data a Milano mi diede, vorrai perdonarmi.

Salutami Ricordi e tutta la sua famiglia. Come pure se hai l’occasione di vedere la famiglia Giulini salutameli tanto. A Filippi dirai mille cose.

Ti metto per ogni evento l’indirizzo nuovo della mia abitazione.

Credi pure malgrado tutto quello che tra noi ci è passato che ti voglio un po’ di bene

tuo Gaetano Braga

6. Rue de Provence

 

[Nota a matita di altra mano]

Risposta a ½ posta il 23/4 62

Transcription by Paola Meschini
Typology lettera
Sub-tipology letter
Writing manuscript
Language italian

Physical Attributes
No. Sheets 1
Size 206 X 132 mm

Letter name LLET004694