Caro Signor Giulio:

Prima di tutto la ringrazio di avermi spedito un telegramma da Parma per annunziarmi lo splendido successo dell'Aida.

Quest'opera, di teatro in teatro, andrà sempre fanatizzando di più – e quando si ridarà a Milano, avverrà di essa ciò che avvenne del Ballo in maschera e della Forza del destino – guadagnerà il suffragio dei pochi ottusi o maligni che non la compresero o non vollero comprenderla. La prego farmi sapere dove si trova il M° Verdi, perché io possa indirizzargli le mie congratulazioni.

Le mando il quarto libro de' Geroglifici. La prego di farlo subito stampare e di spedirmi le bozze, perché questi lavoracci vogliono essere ben corretti, né mai lo sono abbastanza. Vorrei che uscissero tutti nel prossimo fascicolo della Rivista, a cui prometto di dedicarmi in avvenire col maggior impegno. Tanti saluti a tutti e mi creda D.

                                   A Ghislanzoni