Caro Tornaghi

Lecco li 27-7-74

Dopo la tua del 25, ho telegrafato subito al Rossi per l’affare di Trieste, pregandolo di non essere esigente, in modo che facilmente si combini subito l’affare in questione.

Resto dunque tranquillo che, tanto questa, che la scrittura della Cavedani sarà fatta subito. Di ciò mi hai dato parola, è quanto mi basta.

Ho scritto anche all’Impresa della Scala facendo osservare, in tempo utile, l’occorrenza di una Gran Cassa doppia per l’effetto dei colpi di cannoni sul palco scenico. Questa Gran Cassa deve essere di un metro e mezzo quadrato, dimenzione [sic] necessaria riguardo alla vastità del palco scenico della Scala, e per maggior effetto del rimbombo, posta in qualche elevatezza.

A Genova lo trovai già fatto questo especiale istrumento, ma alla Scala non esiste, e bisognerà assolutamente mandare qualcuno a Genova per il modello, oppure farsi prestare dal Taddei (il che trovo difficile).

Ti mando due lettere: una del Giovannini di Piacenza, e con essa capirai ciò che devi fare!

Quanto alla lettera dal Cattaneo, il Giulio solo può rispondere per le ordinazioni.

Ti prego avvertire subito il pittore che, la scena II^a dell’atto III^o (Cortile di un monastero) va cambiata secondo lo schizzo seguito a Genova.

Se mi ricorderò di altre osservazioni ti scriverò. – Ciao, vogliami bene e credi al

tuo aff. amico

A. Carlos Gomes

P.S.

Bisogna mandare al Brasile la Sinfonia dello Zampa, mi puoi procurarla?

[sul mg. sup., vergato al contrario:]

P.S.

D’Ormeville ti presenterà una artista pel Gennariello, e forse servirà per Piacenza.