Genova 7 - 11 - 79

Caro mio Giulio

Chi sa cosa penserai di me!

Ma come si fa scrivere senza parlarti dei miei continui dispiaceri? - Farò il possibile per anoiarti il meno possibile.

Ti ringrazio della retifica nella Gazzetta sulla mia malatia, ma sappi che io sono stato gravemente malato, e la smentita è servito almeno per far soffrire quelli che vogliono assolutamente vedermi morto; hanno ragione: io ho fatto tanto male a loro! La perdita del Mario, il mio acuto dolore mi cagionò l’insonnia, e ...presi dell’oppio per vari giorni, trescurai una costipazione, indi la frebre [febbre] reumatica; il medico mi ha dato chinino abondante ….- se non sono impazzito è segno che non lo sarò mai!

Le questioni colla moglie, la causa, il Presidente del Tribunale, la bambina, la mobilia che va e viene da Genova a Milano …

Dio mio! Hai capito qualche cosa di quanta mia stramballta narrazione?

Ho promesso di non annoiarti. -

Il successo della Gioconda continua caldissimo, successo vero e grande.

Ponchielli ha fatto benissimo nei cambiamenti. La Mariani Masi in quest’opera è una Ristori, è un genio; nel quarto atto fa volare il publico dall’entusiasmo; mi fa fremere.

Quando potrò avere questa artista per cantare la mia musica?

La Mariani mi parlò di vedere la Maria, ed io alla sua domanda ho arrossito. Ti dico francamente che non ho il coraggio, tanto più che le disgrazie mi hanno impedito di terminare i cambiamenti, e non trovo conveniente di far sentire alla grande artista della musica che va cambiata ... ----

Ho paura che tu e Tornaghi mi tengano il broncio! - non mi manca altro per sopracolpo alle mia disgrazie!

Caro Giulio, io non perdo il coraggio, e spero ancora nel ritorno della perduta salute e .... in una buona rivincita!

Scrivi alla Mariani dei cambiamenti che debbo fare nella Maria.

Scrivi due righe d’incoraggiamento al

Tuo povero amico

Gomes

P.S.

Ho un progetto per il nuovo quarto atto della Maria, ma bisogna falsare il dramma di V. Hugo.

Il 25 del corrente sarò a Milano e ne parleremo di ciò. ---

Non nascondo che sono rimasto scoraggiato, sentendo il tuo parere sulla “Palma” avendo io prima sognato riportare con questa la “palma” della vittoria!

Ti prego, se hai tempo, di rileggere quel libretto; chi sa se con pochi cambiamenti si potrà tentare.

Ricordarmi alla signora Giudita, all’amico Tito, Tornaghi. -