11 Gennaio 918
Illustre Signore,
Le mando il II e il III atto de “La Tempesta„.
Il Rossato si è nuovamente rivelato un bel poeta.
Nel corso del lavoro dovrò tagliare qua e là perché l’esuberanza dei versi è forse l’unico appunto che gli si potrebbe muovere. Meglio abundare ...
Nel II atto la scena della congiura sarà modificata secondo certe vedute che ho molto chiare in mente e daranno molto più risalto ai tre figuri. Manca di ciò che in termine musicale è ben espresso nella parola «stretto».
E in Shakespeare lo stretto della situazione c’è ed è formato da una sguaiata canzone di ubbriachi [sic] che i tre attaccano e non finiscono perché ne sentono una misteriosa eco lontana.
Dovendo partire verrò presto per sentire la sua approvazione e comunicarla al Rossato.
Accolga intanto gli affettuosi saluti del
Devm
Mo F Lattuada