Al Pregiatissimo Signore

Il Sigr Giovanni Ricordi

Editore di Musica in

Milano

 

Caro Signor Giovanni!

Büyükdere di Costantinopoli 18 Settembre 1849

 

Appena ricevuta la di Lei lettera delli 20 pp Agosto mi portai in Pera, onde fare quelle indagini necessarie presso il Signor Lanzoni, Direttore del Teatro Naum, e presso il Signor Zocchi, il quale non ebbi la fortuna di trovare.

Io credo veramente che deve essere suceduto un qualche equivoco da parte del Signor Fusi Librajo, oppure a questo sarà stato ordinato dei libretti da qualche altra parte, ma non certo dalla parte di Zocchi, il quale, non trovandolo in Pera, lasciai l’incombenza al mio amico fidatissimo galantuomo Moretti, di cercare in qualche modo di scoprir terreno, ma ecco quanto egli mi scrisse jeri sera intorno a ciò = L’Affare che tu mi manifestasti del Signor Ricordi riguardo al Zocchi, sembra che sia un falso allarme, e non ne vedo principio, poiché jeri Monsieur Giuseppe Naum in presenza di Guattelli e Bencich mi domandò a quanto ascenderebbe la spesa per cavar le parti dei Due Foscari, ed io gli risposi che meno di 50 Colonnati non l’avrei potuto fare; la cosa rimase sospesa.

Presi un mezzo termine con Zocchi su tal proposito, fingendo di consigliarmi con lui, e ci domandai se aveva qualche mezzo di farmi aver i libretti da Milano delle opere che qui si faranno a discreto prezzo perché ho intenzione di fare in questo Anno speculazione in proposito. Zocchi mi rispose che avrebbe potuto giovarmi presso il Signor Ricordi stesso, e che prendendone una discreta quantità, me li avrebbe fatti avere ad un quartino di svanzica per ogni libretto, e che altra Strada non conosceva per potermi facilitare l’affare.

Caro mio Mariani, secondo il mio scarso talento, non vedo che vi possa essere alcun principio di quanto mi dicesti; non mancherò a fare maggior indagini per l’avvenire, ed in caso positivo arriverò certo a scoprirlo, ma in questi affari per non compromettersi bisogna saper cogliere il momento = In quanto poi alli spartiti Le dirò, che questa impresa già da molti anni possiede la partizione dei Due Foscari, della Linda, e credo anche quella del Don Pasquale; le quale vi furono vendute dal Buttazzoni di Bologna.

Avevano pure le parti d’orchestra, ma una gran parte di queste si brucciarono unitamente al vecchio Teatro tre anni or sono.

Di questo può essere Sicurissimo, anzi l’anno scorso si eseguì la Linda sopra le stesse parti del Buttazzoni salvate dall’incendio, e Dio sa quanto fu mai grande la mia pazzienza onde correggervi quella immensità d’errori che vi si trovava; come pure dissi quanto dovevo al Superlativo, l’indegnità di questi furti, i quali, non solo rendono la partizione imperfetta, ma fanno tardare l’andata in iscena dell’Opera, ciò che porta non poco svantaggio all’interesse dell’Impresa, mentre crede averne un vantaggio all’atto della compra dello spartito.

Ma il dire queste cose al Naum è come gettare le perle a porci, perché egli non ha altro Dio che l’oro, e si fa guidare da persone che non hanno nessun principio di onestà.

Il fatto stà che io per dire sempre la verità, mi sono preso in urto con loro, ma poco m’importa, perché certa gente è meglio perderla che acquistare la sua amicizia.

Dunque veda d’informarsi bene come stà questa cosa del Librajo Fusi, mentre le posso assicurare che dalla parte di Zocchi nulla vi è di quanto Ella mi dice.

Non si sa ancora se I Due Foscari si eseguiranno quest’anno, ne il Don Pasquale, la prima Opera di debuto sarà la Giovanna D’Arco che credo sia stata presa dal di Lei stabilimento musicale.

Basta su questa [****] non dormirò, e sia ben sicuro che quanto potrò scoprire di inlegale da parte di questi signori non mancherò di riferirlo a Lei.

Attendo la nuova ordinazione di musica fatta con lettera in data 18 Agosto come pure spero

ben presto ricevere anche l’ultima che le feci con lettera in data 5 corrente.

Non vedo l’ora di aver accomodato i miei affari per andarmene da questo paese.

Moretti seguiterà, se mai partirò di qua, a prendere la musica dal di Lei stabilimento, ma per ora egli non sa il nostro arangiamento! …

In quanto a ciò senza mio avviso non farà sapere nulla.

Sono sempre in Campagna presso l’Ambasciatore di Russia ove sono amato e stimato, e veramente faccio una vita di mezzo Imperatore.

Muzio non mi ha risposto. Oh! Birrichino.

Ho veduto pubblicato il Macbeth da me ridotto in quartetto spero colla prima musica che me ne manderà una o due copie in regalo.

Un bacio al mio Tito, i saluti dovuti a tutta la famiglia mentre passo caramente affmo suo Amico A. Mariani

Transcription by Attilio Giovagnoli, Luigino Pizzaleo
Named people
Emanuele Muzio

Typology lettera
Sub-tipology letter
Writing manuscript
Language italian

Physical Attributes
No. Sheets 1
Size 278 X 216 mm

Letter name LLET010283