Pesaro 18.12.'97=

Gentilissimo e Carissimo Commendatore,

fra qualche giorno sarò a Milano: urge pensare subito al 3.°Atto.– Il I.° ed il 2° sono quasi completi; e dico quasi perché ci sarà ancora da vedere qualcosa coll'Illica, qualche piccolo accomodo in diversi spezzati a recitativo di nessuna importanza.-

Ora lavoro al finale secondo, l'unico pezzo che era rimasto indietro.– Il principio del 2.° atto credo che sia riuscito: ho trovato una specie di nenia giapponese autentica che mi prepara bene tutte le prime scene del secondo.– Riguardo al 3.°atto, non siamo ancora d'accordo coll'Illica; ed è giusto che l'Illica tenga a quello che ha già fatto; ma io ho paura di queste morti solitarie e monotone di cui pare che l'Illica abbia la privativa; ed ho, poi, una paura grandissima dei fiori che nascono e sbocciano davanti al pubblico: in tutte le messe in scena dei più grandi teatri d'Europa, le scene coi fiori mi hanno sempre dato l'idea del ridicolo.– Al mio nuovo progetto sottoposto all'Illica, lo stesso Illica mi ha risposto prendendomi splendidamente in giro: mi ha scritto una bellissima lettera dandomi quasi dell'imbecille in una forma così simpatica che non vedo l'ora di abbracciare l'Illica e congratularmi del suo finissimo spirito.– Del resto io aveva buttato giù qualche idea da cui speravo che l'Illica traesse partito: non avevo mica imposto il cambiamento del soggetto.– Colla mia venuta a Milano, combineremo tutto.–

Ormai sono certo di poter dare l'Iris nell'aprile prossimo.–

Mi occorrerà della musica da partitura grande ed anche di questo mi occuperò quando sarò a Milano.–

Lunedì (dopo domani) parto per Livorno, dove vado ad abbracciare la mia famiglia dopo quasi due mesi di lontananza.–

E per ora non ho altro da dirle.–

La prego di accettare i miei più cordiali ed affettuosi saluti e di credermi sempre il Suo

Devoto

= Mascagni =