Roma, 21, X, '901 =

Carissimo Commendatore,

dopo il Suo telegramma, che mi fece molto contento, attesi vivamente la lettera annunziatami che Giacosa doveva scrivermi.- Ma ho dovuto convincermi che la scrittura di Giacosa, sia in poesia sia in prosa, è ormai divenuta preziosa e rarissima.– In compenso però ho ricevuto la sua lettera contemporaneamente ad una

cartolina di Illica; ed accanto all'entusiasmo per il nuovo scenario ho collocato mestamente il dolore di una attesa indefinita e snervante.– Illica mi dice che Giacosa comincierà [sic] a lavorare per me quando avrà terminato il lavoro per Puccini..

Mi pare che sia questione di anni ed anni.–

Io avevo sognato un'altra cosa; ma mi arrendo ed aspetterò con pazienza e con calma.–

Peccato!–

In quanto ad una riunione generale di noi tutti, Ella sa bene che io sono sempre alla disposizione Sua, di Illica e di Giacosa.– Mi chiami dunque quando vuole.–

Quì, a Roma, ho passato dei guai inauditi.– Il povero Ratcliff è abortito in causa di una malattia del tenore Mariacher.– L'ho portato fino alla prova generale con una esecuzione colossale.– Però era già stato deciso che Ratcliff non comparisse sulle scene dell'Adriano; e la malattia del tenore Mariacher è venuta proprio a proposito.– Sono stato anche scartato dalla direzione dei Concerti orchestrali al Costanzi, concerti che io stesso avevo promosso.– Ma di tutto questo avrò tempo di riparlare al momento opportuno.–

Ed in aggiunta a tutti questi pensieri ed a tutti questi dolori, c'è la questione del Liceo.– Fino da due domeniche il Re ha firmato il decreto del nuovo statuto. Ciò vuol dire che, dopo 6 anni di lotte e di sofferenze, ho finalmente vinto.– Ma, ahimè!, la vittoria stessa mi uccide.– A Pesaro non potrò più restare.– I cani arrabbiati sono già alle mie calcagna.– Non so come finirà questo pandemonio.–

Oramai capisco (forse troppo tardi) che l'opportunismo nella vita è il miglior pane quotidiano.–

Coraggio!–

Saluti affettuosi dal Suo

= Mascagni =