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Place: Trieste

ID: LLET012778




Caro Tito

Trieste - Lunedì [24 febbraio 1862]

 

Jeri sera teatro zeppo, ma sventuratamente il Baritono Boccolini stava tanto male che dopo pochi pezzi si dovette abbassare la tela. Per verità il Boccolini fino dalla mattina aveva prevenuto la Direzione e l’Impresa che non avrebbe potuto cantare, ma siccome era Domenica ed i palchi, ed i scanni erano tutti presi così a Tommasi rincresceva troppo il dover chiudere il teatro, e pregò, e scongiurò il Boccolini perché si facesse l’opera, mettendo sull’avviso che per una forte indisposizione avrebbe ommesso [sic] la Canzone di sortita, e del rimanente farà quello che potrà. Lo spettacolo cominciò benissimo applaudendo la Sinfonia, e chiamandomi al proscenio dopo l’Introduzione, e dopo la Cavatina della Pelagatti, ma al Terzetto dei tre uomini la voce del Boccolini divenne talmente rauca che la Direzione ha creduto bene di sospendere l’opera. Difatti si fece subito il Ballo, e si annunziò al Pubblico che fortemente indisposto il Boccolini non si poteva proseguire l’opera, e che si sarebbe supplito coll’ultimo atto del Pipelè, senza però il Baritono. Ora si faranno due giorni di riposo, e si spera che per Mercoledì il Boccolini potrà rimettersi.

Nota che questo bravo giovine fino dalla prova generale era ammalato, e si temeva che Sabato non avesse potuto cantare; ma s’ingegnò, onde non far abortire la recita, e fù in molti tratti applauditissimo.

Mercoledì dopo la recita ti scriverò, e Giovedì partirò per Verona. Ti occludo le due prime relazioni dell’opera.

Saluta la famiglia, Tornaghi, ed ama il tuo amico

Carlo Pedrotti

Transcription by Paola Meschini
Typology lettera
Sub-tipology letter
Writing manuscript
Language italian

Physical Attributes
No. Sheets 1
Size 207 X 131 mm

Letter name LLET012778