Caro Tito

Verona Li 22|12 67

Per meglio informarmi di quanto desideravi, mi sono recato questa mattina alla stazione principale di Porta Vescovo. Parlai col Capo Stazione e dissemi che la strada del Brennero è ancora impraticabile, e lo sarà per qualche giorno, senza potermi precisare l’epoca precisa, ciò dipendendo dalla [sic] disposizioni che saranno state prese per lo sgombero della immensa quantità di neve sopravenuta dopo Bresannone [sic].

Il detto Capo Stazione soggiunse che spera che fra quattro giorni la strada ferrata sarà praticabile, ma non poter nulla assicurare perché potrebbe succedere di nuovo una gran nevicata, ed allora si tornerebbe da capo colla sospensione delle corse. A Verona non havvi il Console Austriaco, ma non vi è bisogno di alcuna vidimazione del passaporto, e tu puoi transitare pel Tirolo senza alcuna seccatura.

Mi spiace assai che tu non stia bene; per altro passando per Verona sarà sempre meglio che nelle ore di fermata tu venga a casa mia, che pei tuoi Figli vi saranno le papparelle, e per l’amico Tito vi sarà un pranzetto leggerissimo. In somma io mi metto interamente a tua disposizione.

Sono gratissimo all’ottimo amico Giulio che ha prese le mie difese sulla Gazzetta Musicale; questi benedetti Francesi ci tormentano sempre per tutti i conti. Quell’eterno chez nous! lo fanno entrare da per tutto. Adunque mille grazie al tuo figlio Giulio.

Dirai al Tornaghi che mandi la scrittura al D.^r Carlo Gardini per la cessione della Guerra in quattro da rappresentarsi al Teatro Nuovo nella prossima Quaresima. Il Gardini accorda le Lire 400 come siamo intesi. Avremo una buona compagnia, ed un’eccellente esecuzione.

Riverisci tanto tua Moglie, Giulio, e tutti gli altri di tua Famiglia, e nella speranza di vederti presto, ti stringe affettuosamente la mano il tuo

aff.^mo amico

Carlo Pedrotti