Milano 23|6 73
Caro Eugenio
Fui due volte per vederti, e per salutare l’amico Giulio, ma non ebbi la fortuna di trovarvi. Mi premeva nello stesso tempo farvi presente che per effetto del mio malaugurato contratto collo Scalaberni io non aveva facoltà d’intervenire nella cessione del mio spartito l’Olema se non in quanto non trovassi bastantemente garantito l’adempimento delle condizioni che mi riguardavano. Perciò io fui chiamato ad apporre la mia firma quando tutto si era già combinato tra lo Scalaberni, e la casa Lucca, a mia piena insaputa delle nuove clausole che riguardavano il cessionario principale. Ti dico questo solamente per ragione di delicatezza mia personale verso la vostra rispettabile casa, e non perché io creda che il mio lavoro potesse meritare una gara di acquisto fra gli Editori. Io parto domani per Verona, e ti prego di riverirmi la Famiglia Ricordi e la tua, e t stringe la mano il tuo
aff.mo amico
Carlo Pedrotti