[Carta intestata]

Città di Torino                                         Torino, addì 8 Gennajo 1875

LICEO MUSICALE

Piazza Castello, N° 2

Caro Amico

Jer sera sesta rappresentazione dell’Aida; folla straordinaria come tutte le altre. Che fortuna pel Corti!! Esecuzione sempre magnifica, ed applausi sine fine dicentes! Immaginati sei chiamate dopo il finale dell’atto 2^do, ed otto dopo l’atto 3^zo, e due dopo l’opera. La Miller invece (poveretta!) freddamente, con disapprovazioni al tenore, tanto che bisognerà cambiarlo. Ma all’impresa poco importa; c’è la miniera dell’Aida che farà la spesa a tutto.

Ora discorriamo dell’affare della Messa, perché è tempo che io prenda le mie misure. Credo che la Singer potrà cavarsela bene, perché per quanto sia acuta la parte, pure le note alte sono così ben preparate che jeri, passandole i punti più difficili, vidi che li faceva con abbastanza sicurezza; studiandoli poi, credo che li farà bene.

Ti faccio altre osservazioni; intanto il nostro Corista è molto comodo, e poi la nota più cattiva della Singer è il La (che è spesso calante), mentre (cosa curiosissima) il Si (bemolle), il Si [bequadro], ed il Do, sono migliori; e per buona sorte nella Messa il La naturale vi è messo di rado.

Poi abbiamo in nostro favore che essa è l’idolo, la beniamina del pubblico, e che (nientemeno) viene preferita alla Stolz. In fine c’è il Patierno che è un colosso, e che sarà molto migliore di Capponi. Poi havvi il Barberat, eccellentissimo. La Bedetti, farà benone. Essa è ora un [sic] Amneris distintissima, ha voce calda, animata nel canto, sta bene in iscena; e, se debbo dirtela francamente, essa mi piace più della Biancolini, ed il pubblico è dello stesso parere. Infine il teatro è animatissimo, e l’occasione è assai propizia per dare la Messa. Aumenterei ancora le masse, ecc: ecc: ma per questo ti scriverò altra volta. Manda intanto le quattro parti cantanti, dirigendole a Corti.

Addio di cuore, il tuo aff. amico

Pedrotti