Torino Li 10 Gennajo 75

Mio caro Amico

È inutile che ti dica, che sarà da me gelosamente serbato il segreto sugli impegni che hai presi, per non dare la Messa in Italia per ora.

Ma come faccio io a cavarmela cogli Artisti, i quali tutti sono lusingati di cantare questa Messa? In ispecie la Singer! essa è furente per fare la parte del Soprano, ed assicura che vi riuscirà a forza di studio. Io le dico sempre che per lei è un po’ acuta, ma allora si mette al piano-forte, ed eccola che mi fa sentire i passaggi da me messi in dubbio – e li fa abbastanza bene – ma sicuramente che non ha la forza della Stolz. Io, che sono sempre in lotta coll’impresa, e che siamo come il cane e il gatto, come faccio a persuaderla di rinunziarvi per quest’anno? Tu sai che il Corti ha messo nelle scritture quest’obbligo agli artisti, per cui essi, i Cori, e l’orchestra, tutti infine siamo obbligati ad eseguire la Messa senza compenso.

Vedi che bazza per l’impresa, tanto più ora che si fanno degli incassi favolosi. Immaginati che jeri sera si dovette rimandare la gente, e per questa sera tutto il teatro è preso. Certamente la Bedetti non ha molta forza, ma ora piace molto; e come posso dire che Patierno e Barberat non abbiano forza abbastanza?

Il miglior espediente sarebbe che Verdi stesso, conoscendo gli artisti, non permettesse l’esecuzione. Allora tutto sarebbe terminato.

In ogni modo sta certo che non ti comprometterò, ma anch’io vorrei escirne da questo labirinto senza gravi impicci; e credilo, che ne ho già assai con questa impresa!!! Ciao Ciao

il tuo Pedrotti