Torino 12 Xbre - 81
Caro Amico
In certe cose con quel benedetto Borioli non si viene mai a capo di nulla.
Egli mi aveva promesso che ti avrebbe scritto, riguardo alla venuta di Ponchielli; invece jeri mi cerca fuori dicendomi che non aveva scritto niente di tutto ciò, che però sarebbe contento che Ponchielli venisse. Io compresi (inter nos) che da questo tira-molla egli voleva schivare l’obbligo di dargli un compenso. Ma siccome egli girava sempre la questione, io gli dissi: cosa pretenderesti che Ponchielli venisse per nulla? A cui ei mi rispose: vedi, io non sono obbligato, non pretendo che venga per nulla, ma voglio essere libero di fargli un regalo come crederò io. Cosa poi egli farà io non posso garantirti, ne [sic] desidero che si sappia che io ti ho scritto.
Quello che a me interessa vivamente (e deve interessare anche all’amico Ponchielli) si è ch’egli venga perché il soffio dell’autore è tutto, ed è necessaria la sua presenza perché tutto vada in ordine, e secondo i suoi desideri. Jeri sera feci una prova al Cembalo; mi pare che Ortisi, e Vilmoant [recte Wilmant] vadino [sic] molto bene. La Cortini è appena giunta, e non restò alla prova che poco tempo, ma dalle poche note emesse mi pare che abbia voce simpatica, e buon accento. Le Mariani verranno chi sa quando, ed è perciò che trovo necessario che Ponchielli sia qui almeno Giovedì mattina. Pregalo anche a mio nome. Ciao di cuore
il tuo aff.mo
C. Pedrotti