Date: 27/1/1876



Place: Genova

ID: LLET013336




Gentilmo sigr Giulio

27 Gen. 76.

Genova

Rispondendo al di Lei telegramma di jeri per quanto riguarda la mia opinione relativamente alla parte di Valentina negli Ugonotti che dovrebbe eseguire mia moglie, trovo che forse per essa possa essere di un genere troppo drammatico. – Dissi forse poiché all’atto pratico potrei anche trovarmi ingannato ….

Io sto alle ultime battute del Duetto fra Enzo e Barnaba – Tornai ancora ai versi biliosi: Va furibondo mostro colmo di sangue e fiel facendo un’altra Cabaletta che ancora non mi soddisfa, e quando le devo dire l’animo mio sto quasi per far subire a questo pezzo la cremazione rifacendolo di pianta. So che questo porterà ritardo, ma mi secca presentare al pubblico, cose che non mi garbano; forse potrebbe anche andar a sangue al pubblico, ma io non posso mutare nella mia opinione. Io avrei voluto poter evitare la Cabaletta, e che il duetto complessivamente fosse più corto. Finire il pezzo con una trovata come seppe pescare Verdi sulla fine del Duetto a due donne nell’Aida, che per rimediare alla poco felice idea della Cabaletta, fa sentire il Coro interno e torna alla frase simpatica: Numi pietà! facendo partire prima Amneris senza la consueta comune[.] Certamente qui ci voleva un’altra cosa ... ma così come sta la Cabaletta, ossia Cavaletta non si può evitare;– insomma io sto in fastidio per questo pezzo, e non so come rimediarvi poiché il colore in genere con quelle terzine scherzose temo non corrisponda – Ma più di questo è la fine, che vorrei poter cambiare tentando qualche cosa di nuovo, ma la situazione, i versi non me lo permettono – 

Sento che alla Scala vi sono dei guaj – L’Impresa era già rovinata, prima di rovinarsi – Dico ciò sapendo che il Municipio controlla gl’introiti alla porta. Mi si disse pure che Aldighieri non corrispose affatto quella sera che supplì a Sparapani – e infine che la Mariani è assai affaticata, e che non è la Mariani dell’anno scorso. – Quando andrà la Luce? –

Scusi la fretta di questa mia. –

Un’altra cosa che non mi persuade, è il pezzo di Gioconda coll’Organo, ma qui non è la musica, mi spiego: mi secca che per far sortire il corteggio del Doge si debba approfittare del momento che essa canta, questo è falso, distrae l’attenzione del pubblico perciò il pezzo va perduto – Ecco dunque che dopo la frase bisogna fare una specie di Marcia, breve e solenne. Basta: ci penserò. – Oh! sono molti gl’inciampi che vi sono qua e là, in quest’opera ancora se arrivo a finirla dica pure che è un miracolo, ma ne dubito assai … ma io sono schifiltoso quanto è inesorabile il pubblico.

Tante cose alla sua signora che spero in buona salute – Io la riverisco e sono

di lei dev e aff

A Ponchielli

Transcription by Pietro ZappalĂ  - Centro Studi Ponchielli di Cremona


Typology lettera
Sub-tipology letter
Writing manuscript
Language italian

Physical Attributes
No. Sheets 1
Size 210 X 138 mm

Letter name LLET013336