Date: 27/11/1873



Place: Cremona

ID: LLET013394




Preg.° sig. Giulio

27 9bre 73

Cremona

Ho atteso a tutt’oggi una di Lei riga in risposta al mio telegramma di jeri – Malgrado tutti i miei timori le mie titubanze, cagionate dal non aver mai lavorato a tempo fisso, e dalla paura di un debutto alla Scala, le confesso che mi spiacerebbe il non poter quest’anno produrmi coi Lituani che già da una settimana ho ultimato. Io non so quale criterio si avrà fatto dal mio telegramma ma io sono disposto a lavorare come un martire per conseguire allo scopo; e se anche Lei ha disposto altrimenti, io lavorerò istessamente e spero di consegnarle lo spartito istrumentato in breve tempo, poiché non voglio si dica che per i Lituani abbia impiegato due anni. Io sarò a Milano coi primi della settimana ventura, desidero farle sentire l’ultim’atto che mi pare riescito discretamente. Una sola cosa che mi cruccia, ed è di non aver potuto combinare la ripetizione del Coro dei Franco Giudici sotterraneo col brindisi di Corrado in scena, ma era cosa assai assai scabrosa – In ogni modo l’effetto scenico credo ci sia ugualmente la morte mi pare riescita con abbastanza effetto.

Fui tormentato in questi giorni dalla tassa mobiliare, esorbitante in modo da eguagliare il brigantaggio credo che se dovessi pagare ciò che mi si impone, non so l’anno venturo cosa potrebbe succedere … Se ben ricordo Lei mi avrebbe detto che tiene della buona carta per Partitura e in tal caso mi farà sommo favore il mostrarmela –

Ammalatosi qui il tenore Palermi subentrò poi il Filippo Bresciani – Tenga in guardia il M° Gomez su tale artista. … Non le aggiungo altro. –

Posso sperare una di Lei riga in risposta a questa mia?

Un’altra cosa. Già da molto tempo il pittore Vespasiano Bignami mi avrebbe parlato rapporto ai figurini del Parlatore per i quali dice di non aver avuto ancora alcun compenso – Scusi se le parlo di questa cosa, soltanto per adempiere a un mandato –

Chiudo questa mia col dirle che io lavoro, e che lavorerò fino all’ultimo sangue, anche per l’idea che siccome si dice dovunque essere per me una rovina un danno una dilazione, perciò amo piuttosto affrettarla, (ciò che non spero) che aspettarla coll’ansia del condannato.

Compatisca il mio carattere così imbecille, … Presenti i miei doveri alla di Lei famiglia e mi abbia sempre con tutta stima

di lei aff.°

Ponchielli A.

Transcription by Pietro ZappalĂ  - Centro Studi Ponchielli di Cremona


Named theatres
Teatro alla Scala

Typology lettera
Sub-tipology letter
Writing manuscript
Language italian

Physical Attributes
No. Sheets 1
Size 210 X 134 mm

Letter name LLET013394