R. Istituto Musicale

LUIGI CHERUBINI

FIRENZE

Via dei Serragli 109

3 aprile 1922

Egregio e caro Commendatore,

salvo altri imprevisti o contrarietà, e se Bruno, che ora è obbligato all’assoluto riposo da una infiammazione a una glandola, starà bene, sabato partirò coi miei figlioli per essere a Milano lunedì, avendo sostato la domenica a Parma. E se Dio vorrà cominceranno le prove di Dèbora e Jaéle.

A proposito della mia permanenza a Milano, che su per giù durerà da venti giorni a un mese, sa Lei che la Scala usi corrispondere una speciale indennità all’autore di un’opera, quando questi collabori alla preparazione dell’esecuzione? Crede che la richiesta di una indennità sarebbe considerata giusta, dalla Direzione della Scala? Vorrebbe Ella tastare il terreno, accennare la cosa all’Ing. Scandiani? In ogni modo non è che io voglia «far pagare» la mia modesta collaborazione, e non vorrei chiedere alcun compenso se ciò potesse parere eccessiva pretesa o fosse del tutto fuor delle consuetudini, ma non vorrei neppure rinunciare a un beneficio economico per semplice incuria. Insomma, Ella si regoli secondo Le parrà meglio e più opportuno.

Domani sera avremo qui il Falstaff. Sarà una edizione certo assai mediocre! ma bisognerà sostenerla, prima per l’opera e poi per non scoraggiare la Cooperativa che gestisce la Pergola.

Arrivederla, salvo imprevisti, a lunedì prossimo. Le manda intanto i più cordiali saluti il Suo.

Ildebrando Pizzetti