Date: 5/4/1922



Place: Firenze

ID: LLET013681




Firenze, Via de’ Serragli 109

5 aprile 1922

 

Egregio e caro Comm. Clausetti,

 

che posso dirle? Sia come Dio vuole. D’altra parte credo che la soluzione pensata da Lei e dal Comm. Valcarenghi, e approvata dal Maestro Toscanini e dall’Ing. Scandiani sia la migliore.

Resta dunque inteso che la Scala metterà in scena Dèbora e Jaéle entro il dicembre 1922. Io pure penso che ci sarà tempo, così, di scegliere e far studiare gli interpreti adeguati e di dare dell’opera un conveniente numero di rappresentazioni.

Soltanto – non per me individualmente, che purtroppo vado diventando ogni giorno più insensibile a tutte le reazioni del mondo esteriore, ma per l’opera in sé, che io ho il dovere di proteggere nei limiti delle mie possibilità, e per i miei bambini, i quali, benché molto giovani, sono gelosi amanti delle cose del loro babbo, e più ancora per lo Spirito che ha inspirato l’opera – soltanto mi permetta di chiedere che i giornali di Milano, quando diranno del rinvio di D. e J. alla prossima Stagione, diano la notizia con motivazioni non equivoche, e tali che i maligni e i malevoli non possano troppo liberamente ridere alle mie spalle. E poi – e questa è una raccomandazione rivolta alla Casa Ricordi in particolare – che una nuova opera nuova non abbia a prendere il posto della mia ... (Penso, e lo dico con tutta franchezza, che l’anno prossimo sarà forse finita l’opera nuova del Puccini, e si darà alla Scala; ed io sarò ad attenderla e udirla fra i più fiduciosi: ma sarebbe crudele, mi pare, che essa facesse passare in ultima linea la mia propria.)

Riguardo al danno materiale che la protratta esecuzione di D. e J. potrà recare all’opera e a me ..., pazienza: tanto, io sono avvezzo a vivere molto modestamente, e forse non merito di meglio.

Un altro favore vorrei chiedere alla Casa Ricordi: di non pubblicare, cioè di non mettere in vendita, né il libretto né lo spartito della mia opera prima della rappresentazione, ma di mandarmi un esemplare dello spartito, che non uscirà di casa mia, e una decina di esemplari del libretto, de quali alcuni saranno dati da me a qualche amico fidato.

Mi perdoni se non Le scrivo più lungamente. Dica, La prego, al Maestro Toscanini che gli scriverò fra qualche giorno, ma che intanto lo ringrazio di ogni suo pensiero di stima e di affetto per la mia opera e per me stesso; e saluti per me, La prego, l’Ing. Scandiani e il Sig. Valcarenghi, e voglia gradire i saluti affettuosi del Suo

Ildebrando Pizzetti

Transcription by Paola Meschini

Named works
Débora e Jaéle

Named theatres
Teatro alla Scala

Typology lettera
Sub-tipology letter
Writing manuscript
Language italian

Physical Attributes
No. Sheets 2
Size 290 X 208 mm

Letter name LLET013681