Firenze, Via de’ Serragli 109
Telef. 35 - 65
30 maggio 1922
Egregio e caro Commendator Clausetti,
ricevo una lettera dalla Signora Tess che mi dice del suo accomodamento con la Direzione della Scala, e poi aggiunge che, da quel che ha udito, crede Dèbora e Jaéle sarà rappresentata non in principio di stagione, cioè verso la fine di dicembre e in ogni modo nella seconda quindicina, ma assai più tardi. È vero? Le dico sinceramente che io sono rimasto un po’ attristato. Qual sia per essere la decisione della Direzione della Scala riguardo la data di rappresentazione della mia opera, io l’accetterò senza la minima protesta ... Ma perché protrarre ancora quella data?
Riguardo poi alla Signora Tess, cioè a confermarla come interprete di Jaéle, io desidero veramente che il M.° Toscanini la senta e la giudichi. Ormai la Signora Tess conosce bene la parte, e può farsi sentire. Il M.° Toscanini più di chicchessia, e più di me pure, può giudicare se essa abbia, oltre l’intelligenza indiscutibile e l’accento drammatico, anche i mezzi vocali per sostenere convenientemente il grave carico dell’interpretazione del personaggio.
Perdoni la fretta. E voglia gradire i più cordiali saluti dal Suo
aff.
Ildebrando Pizzetti