Firenze (33), Via de’ Serragli 109
Telef. 35 - 65
9 luglio 1922
Egregio e caro Comm. Clausetti,
ho avuto esami sino a ieri, e mi scuso così di non aver prima risposto alla Sua lettera cortese. Giovedì sera, salvo imprevedibili impedimenti, partirò per Torino, dove rimarrò tre giorni per partecipare al giudizio sul Concorso al posto di Dirett. del Liceo Musicale. Aver rifiutato tre volte l’incarico non m’ha servito: si è persino ricorso all’intervento di S. E. Calò, sapendo forse che a lui non avrei osato dire di no ... Pazienza! Dieci volte al giorno devo dirmi questa parola che sa di cenere!
Tornerò qui, sempre salvo imprevisti, il 17, e il 19 ripartirò coi miei figlioli per Parma, d’onde verremo a Milano il 24, per rimanere costì due o tre giorni. Se il M.° Toscanini vi sarà, sarò lieto di vederlo; ma non vorrei assolutamente che egli rimanesse a Milano, o ci tornasse, per me. Spero di trovare Lei, l’Ing. Scandiani, il Sig. Valcarenghi. Da Milano ripasseremo poi – tale è almeno l’intenzione – al ritorno da S. Ulrico, sul principio di settembre.
Riguardo al tenore per Sisera: io udii l’Ala[***] qualche anno fa (due, tre? non rammento) qui a Firenze, e ne ebbi una buona impressione. Mi parve un po’ rozzo, e la sua voce mi parve non molto duttile, e talvolta un po’ troppo metallica, ma buona mi parve la dizione e intelligente l’azione scenica. In ogni modo, se al M.° Toscanini egli sembra interprete adatto per il personaggio di Sisera, io non ho nulla da obiettare.
Arrivederla, spero, fra pochi giorni. E voglia intanto gradire i più cordiali saluti dal Suo
aff. Ildebrando Pizzetti
[Nota di altra mano a matita rossa e blu]
parte Sisera?