Milano, 7. Febb. 1935

Gentile amico,

A quest’ora avrà saputo del ravvedimento di Palma e dell’accordo raggiunto con Casa Ricordi. Ne siamo assai felici, e pensiamo che il compito per lei sarà così molto facilitato. La ringraziamo per il suo telegramma, e per l’aereo del 25 febbraio.

Abbiamo parlato a lungo con Palma circa l’Orfeo e i concerti e l’abbiamo trovato pieno di buona volontà e di entusiasmo. Intanto, egli dice che, dato che in settembre ci sarà la Passione con Busch, potremo avere de gli ottimi artisti tedeschi che egli farebbe rimanere e cioè il Mezzo-soprano, che dicono assai buono, e il basso Kipnis oltre al baritono Damiani, al Rodriguez e alla Marengo.

Regista sarebbe Ebert al quale ha già fatto avere il libretto di Orfeo.

Il Colon oltre le 3 recite di Orfeo e i due concerti di musica italiana antica e moderna offre, per la serata di opere italiane della Mostra Musicale, le scene, costumi, orchestra, cori, luci, ecc. ecc. in modo che a carico dell’Istituto di Cultura rimarebbero [sic] i soli cachet de gli artisti, e con un diritto ad un congruo numero di biglietti.

Mi pare che la combinazione sia veramente ottima e tale da non lasciarcela scappare, perché levando all’Istituto Argentino le spese del concerto orchestrale e quelle per la serata di opere, il totale delle spese si riduce a poco ed il programma \della Mostra/ non potrebbe essere più grandioso.

Sarebbe una valorizzazione dell’arte musicale italiana, quale mai non è stata fatta all’estero!! Bisogna assolutamente che Marotta e lei riescano a superare le ultime difficoltà, perché non avremo mai più l’occasione di fare una cosa così completa ed importante. Come le dicevo nell’ultima mia Respighi non desidera nessun cachet, ma soltanto i viaggi e le spese di soggiorno così credo che all’Istituto questa Mostra verrà a costare poco più di quello che spenderebbe per far venire dall’Italia 2 conferenzieri. Non le pare?

A Roma Parini e tutti gli altri sono entusiasti dell’idea di questa Mostra e sono convinta che se l’Istituto la realizzerà non avrà a pentirsene sotto tutti i rapporti!

Per la “Serva padrona„ Palma e noi abbiamo parlato a Baccaloni il quale potrebbe tornare dopo il Brasile (lo potremmo così far cantare anche a qualche conferenza-concerto) e alla Marengo che si troverebbe già a B[uenos] Aires, e farebbe anche l’opera di Veretti e il “Combattimento di Tancredi„

Palma farà rimanere Ricci per “l’Orfeo„ e per le 3 opere, così anche dal lato palcoscenico staremo tranquilli.

Mi pare dunque che la parte artisti sia completamente risolta, riguardo all’interesse del pubblico Palma assicura che essendo manifestazioni di cultura, questo non mancherà. Ad ogni modo ci conviene accettare anche per un’altra ragione: la Municipalità di B. Aires ha chiesto a Ottorino la prima esecuzione della sua nuova opera “Lucrezia romana„ che Respighi stesso dovrà presentare al Colon nella Stagione 1935-1936 con l’impegno della ripresa di “Fiamma„. Vede dunque che non facendo Orfeo in ottobre non si saprebbe poi più quando farlo, ed è meglio far seguire alle esecuzioni d’Italia quella d’America.

In questi giorni Respighi ha ceduto a Carisch l’Orfeo, con l’impegno però di dare a Lei la rappresentanza per le recite al “Colon„ e credo che le abbiano già scritto a questo proposito.

Stiamo trattando con Palma il cachet per le tre recite di Orfeo e per i concerti; appena saremo giunti ad un’accordo [sic] glielo farò sapere. Intanto le comunico che per l’Orfeo pagherà il prezzo di L. 30.000 come per le altre opere. Va bene?

Spero di ricevere presto il benestare di Marotta per la Mostra a metà settembre, così noi decideremo la nostra partenza per gli ultimi di agosto.

Le prove di Fiamma quì vanno molto bene; speriamo che il pubblico faccia anche quì buona accoglienza.

Tanti saluti affettuosi da Ottorino e da me per lei, per Coca e per i Toschi

Elsa