Roma 10-6-921

Caro Comm. Clausetti,             

                                    Sono molto dolente che la Casa non sia in condizioni di poter acquistare le mie liriche al prezzo che io ne ho richiesto, e d'altra parte non mi è assolutamente possibile accettare le condizioni che Lei mi fa (cioè il 10% sulla vendita e nemmeno un soldo per la cessione) condizioni, come vede, non troppo brillanti. Ho già esperimentato a mie spese questo genere di contratti e ne ho abbastanza. Al momento della cessione mi si dice di darmi poco perchè poi se il lavoro va avrò molto guadagno dall'esecuzioni e percentuali ecc.; ho dei lavori che vanno, che si eseguiscono in tutto il mondo e quando siamo alla resa dei conti, per una ragione o per l'altra io non ricevo che poche lire l'anno.

Capirà bene, caro Commendatore, che non è ammissibile che io seguiti a lavorare tutta la vita a queste condizioni. Non credo del resto che la somma richiestale per la cessione delle quattro liriche sia esagerata (Giacompol le può dire che ho preso la stessa somma da Massine per strumentare 50 pagine (di partitura) di musica di Chopin) e riguardo alla spesa rilevante che la Casa può avere per detta edizione non credo che sia così enorme trattandosi di 10 o 12 pagina di musica.

Spero di ricevere presto una risposta e intanto la saluto cordialmente anche da parte di mia moglie.

Ottorino Respighi