Roma, 30-VI- 922

Egregio Comm. Clausetti,

            Mi rivolgo a lei per un piacere, chiedendole scusa fino da ora. La prego di volersi interessare presso la Ditta Ricordi-Finzi, perché mi possa procurare un discreto pianoforte verticale per l'estate che passerò a Laveno sul lago maggiore. Mi vi tratterrò dalla metà di Luglio alla metà di Ottobre. Prego anche di volersi occupare per il prezzo che sia adatto ad un “povero compositore in vacanza” e non per un pescecane a diporto!

Ho pensato che sarà molto meglio che la riduzione per piano e canto di Belfagor la lasci fare ad un altro e per questo io vorrei proporle il M° Calusio che ha fatto pure la trascrizione della della “Francecsca[“] di Zandonai e che l'ha fatta benissimo.

Sto lavorando alla partitura e già il prologo è istrumentato completamente.

È con grande rincrescimento e dispiacere che ho appreso l'impossibilità di una rappresentazione per l'anno prossimo di Belfagor ... ma mi debbo rassegnare alla “forza maggiore” della mancanza di tempo.

            Siccome passerò da Milano alla metà di Luglio, così la prego di non voler mandare i miei conti a Roma, perché verrò in persona in via Berchet. Proprio oggi ho ricevuto una prima copia di una mia fotografia che mi pare ben riuscita ed atta alla riproduzione e spero fra pochi giorni di averne qualche altra copia che m'affretterò ad inviarle.

Saluti cordialissimi da me e da mia moglie anche per la Sua famiglia. Arriverci [sic] a Milano e ben presto.

Ottorino Respighi