Date: 1/3/1920



Place: Pesaro

ID: LLET015464




Pesaro 1 marzo 1920.

Carissimo Valcarenghi - poiché anche voi trovate “eccessiva” la mia richiesta circa la cessione del mio Concerto per violino e orchestra, non è male forse che io tracci ai nuovi Gerenti della ditta Ricordi uno specchietto dei miei contratti passati anche per dimostrare che la Casa mi ha sempre trattato abbastanza modestamente e che sui suoi bilanci non ho mai gravato in modo eccessivo.

Del Grillo mi si è dato 0

Di Conchita 1000 lire per atto (premio degno di un riduttore!).

Di Melenis 5 o 6 mila lire.

Di Francesca lire 10 mila

Di Via della finestra lire 12 mila.

C’erano i nuovi contratti firmati nel 1913, che sarebbero stati abbastanza buoni ma è venuta la guerra a ridurre quelle cifre a un quarto del loro valore.

Non è il caso di dire che un grande compenso ci sia nelle percentuali: per nessuna delle opere che ho ceduto alla Casa la percentuale mi è stata concessa per tutta la durata del tempo consentita dalla legge, tanto che fra qualche anno potrete godervi i frutti di qualche mia opera interamente, se, come è probabile, dato il tipo aristocratico e un pò ardito dei miei lavori, questi verranno rappresentati. Per Francesca poi, mi si è portato via il 5% per darlo a non so chi... e quando per questa perdita imprevista mi sono permesso di chiedere una somma, la ditta telegraficamente mi ha imposto: o cedere senza compensi o rinunziare al libretto di d’Annunzio.-

E vengo ai lavori sinfonici.

Nel 1912 la ditta acquistava un mio poemetto e Serenata medioevale pagandomeli 1000 franchi.

Nel 1914 cedevo Primavera in Val di Sole e avevo come somma di premio £. 2000.

Nel 18 per Patria lontana, con un pò di brontolamenti, mi di davano £. 3000.

Oggi che il costo della vita è aumentato in modo spaventoso e che il danaro ha perduto ¾ del suo valore, mi sono permesso di chiedervi £. 4000 per un lavoro di 200 pagine di partitura che mi è costato 3 mesi di fatiche. Vorrei sapere dove è l’eccessività della mia richiesta e vorrei anche che mi diceste francamente se nella vostra ditta ci sono degli impiegati che guadagnano meno di me, tenuto conto che il lavoro di composizione non si può fare 12 mesi dell’anno.

A me sembra, sia detto senza ombra di rammarico, che gli eccessivi siate voi quando vi permettete di offrire ad un vecchio collaboratore della vostra Ditta una semplice percentuale, in compenso di un lavoro che anche per la sua natura potrebbe fruttare oggi e domani. Simili offerte si fanno ai novellini, ai debuttanti, alla gente insomma sulla quale si gioca senza un’eccessiva fiducia.

Voi potete ob<b>iettarmi che  lavori sinfonici non fruttano; ma io posso rispondervi che non fruttano perché a voi manca la passione di occuparvene e manca, non vi offendete, l’organizzazione, i mezzi di reclame ecc. che non fanno difetto agli editori esteri.- A buon conto poiché io ho fiducia nei miei lavori istrumentali, sono queste delle buone ragioni per non avere una grande voglia di offrirveli.

Tutta questa chiacchierata non vuole affatto incitarvi ad acquistare il mio Concerto, che ho deciso di tenere per me, ma semplicemente attestarvi che mi fate un torto a credere eccessive le mie richieste e che di fronte ai vostri progetti di eccessiva economia interna la clausola dei contratti nostri che riguarda il diritto di prelazione diventa inutile o superflua per ogni mia composizione che non riguardi le opere già fissate nei contratti stessi.-

E non ho altro da dire. Vi restituisco le qui unite ricevute debitamente firmate. E in attesa di Giulietta e Romeo pel quale soggetto insisto sempre di vedere lo schema scenico, vi saluto caramente assieme all’amico don Carluccio.

Vostro affmo

Zandonai

Transcription by Diego Cescotti - Biblioteca Civica di Rovereto

Typology lettera
Sub-tipology letter
Writing manuscript
Language italian

Physical Attributes
No. Sheets 2
Size 177 X 110 mm

Letter name LLET015464