Trieste 7 marzo 1923.

Carissimo don Carluccio - due righe in fretta perché sappiate la strana anzi eccezionale situazione in cui ci troviamo qui al Verdi. L'opera è preparata e, si può dire, pronta per andare in scena ma mancano le scene che ancora non sono arrivate! È enorme, lo so, ma è così! La prima di Giulietta doveva aver luogo sabato 10 corr; invece andrà in scena venerdi il Tannhauser e Giulietta è stata rimandata a domenica- A domenica ben inteso se le scene arriveranno in tempo per essere montate. Così, mio caro don Carluccio, si è provato fino ad oggi a palcoscenico vuoto basando l'azione sulla fantasia degli artisti e dei coristi... L'impresa assicura che il materiale è stato spedito dalla ditta Sormani sabato scorso; io comincio a non credere più a nessuno tanto non esiste un impresario che non sia un farabutto. Peccato, perché l'esecuzione fila a meraviglia e tutta la preparazione dell'opera è stata fatta con tanta cura e tanto entusiasmo.-

Se Nicolino è ancora costì informatelo di quanto vi scrivo. Se la situazione muterà vi informerò subito. Certo che è imperdonabile la negligenza di questa impresa che per risparmiare qualche centinatio di lire arrischia di smontare e mandare a rotoli un intero spettacolo.-

Dite a Nicolino che ho letto nei giornali il magnifico successo del concerto italiano all'Augusteo e che sono tanto contento.

E di Gösta quali nuove? Immagino le vostre occupazioni di questi giorni; tuttavia gradirò due vostre righe in attesa del manoscritto dei due atti di Gösta.-

Tante cose al buon Nicolino e un abbraccio a voi dal

vostro aff Riccardo