Sacco 16 ott. 1925.

Spett. Ditta Ricordi
        Milano
Ricevo la vostra in data di ierl'altro, con le stupidissime ragioni del mio amico Ugolini. Non mi sembra il caso di prolungare la discussione: al di là del tira e molla del permesso e non permesso, delle contrarietà e degli entusiasmi, esiste un fatto solo: il nolo da pagarsi, il nolo che solo voi potete fissare come i padroni assoluti dell'opera. Se Ugolini poi si è messo in testa di farmi un grande favore dando i “Cavalieri” a Pesaro si sbaglia: io ho semplicemente ceduto ad [un] desiderio della cittadinanza pesarese esasperata dalla stupida e inesplicabile bocciatura del progetto teatrale che comprendeva anche la mia opera. Mi pare che non ci sia altro da aggiungere.- Ugolini – che ha raccolto tante lodi per la riuscita della recita straordinaria al Rossini, al punto di sentirsi gonfio e ritronfio, paghi questi pochi di denari, troppo pochi in verità di fronte alla sua soddisfatta ambizione.- Amen!-
Affettuosi saluti dal vostro
aff^mo Zandonai