Date: 13/1/1930



Place: Pesaro

ID: LLET015726




Pesaro, 13 genn. 1930.
Carissimo don Carluccio - vi ringrazio della vostra lettera col resoconto sereno ed obiettivo della 3a recita di “Via della finestra». Quanto mi scrivete mi rende perfettamente tranquillo perché risponde al concetto che io mi ero fatto di lontano sia sull'accoglienza del pubblico che sull'esecuzione dell'opera. Avevo previsto il mezzo-disastro Ciniselli e ne avevo anche scritto a Calusio; ma si comprende che la Scala pel momento non ha proprio trovato nulla di meglio.- Per quello che riguarda i due finali dell'opera sono perfettamente della vostra opinione. Non c'è dubbio: le prime idee sono sempre le migliori, specie in fatto di intuito teatrale. Io ricordo di aver penato molto a convincermi di mutare quei due finali che erano pur nati bene; ricordo di aver molto parlato e discusso coi comuni amici. Ho sempre trovato stupida e comune la intromissione del Marchese zio alla fine del Io atto perché la sospensione e la perplessità del pubblico dopo il salto di Gabriella, era un buon coef[f]icente teatrale; senza dire che il finale a scena vuota, con la sola voce dello stornellatore lontano, era abbastanza nuovo e originale.- Alla modificazione poi del finale secondo ci ha portati la preoccupazione di non trovare un comprimario con la bella voce; viceversa oggi troviamo i comprimarî ottimi e gli artisti mediocri... Per questa stupida preoccupazione abbiamo sciupato la figuretta del Cantore, alla quale io tenevo tanto, e abbiamo allungato il duetto d'amore che doveva essere brevissimo e quasi non essere...
Il guaio è che certe modificazioni si fanno a freddo; si modifica per trovate quel meglio che spesso non esiste, assillati sempre dalla preoccupazione dell'effetto sul pubblico, effetto che si ottiene quasi sempre migliorando i mezzi di esecuzione ma non guastando l'opera d'arte.- Mio caro don Carluccio, se ci capiterà di dover rifare la Via della finestra torniamo all'antico e rimaniamo così anche se il pubblico ci dovesse dar torto...
Ieri ho letto la critica di Lualdi; critica serena e onesta che mi ha fatto piacere. Osservo però che tutti – pubblico e critica – si sono lasciati portare fuori strada da quel famigerato titolo “Commedia giocosa(*)” che, per errore, è stato stampato nel vecchio spartito e forse nei vecchi libretti che saranno ancora in vendita. Peccato!- Tornando all'esecuzione scaligera io sono convintissimo che l'opera piacerà sempre più man mano che il pubblico avrà la possibilità di entrare nello spirito del lavoro – che come voi giustamente scrivete – non è fatto per le grandi esplosioni di entusiasmo ma per un consentimento intimo, semplice, modesto.-
Oggi ho ricevuto il telegramma della Ditta con l'esito magnifico di Francesca. Ne sono proprio lieto come sono certo che Guarnieri – pur allungando l'opera di una buona mezz'ora – si sarà preparato con Francesca il migliore dei suoi successi scaligeri.- Speriamo in molte repliche!!-
Per ora non verrò a Milano. Metto in pratica il vostro buon consiglio e mi curo la salute. Fra 4 o 5 giorni dovrò trovarmi a Mantova e poi a Firenze e poi a Padova. Dopo Padova ci rivedremo certamente.- Vi manderò mie notizie in questo frattempo e pure Voi fatevi vivo qualche volta.-
Mia moglie vi saluta ed io vi abbraccio caramente come il vostro 
affmo Riccardo
N.B. Sabato sera eravamo tutti pronti alla Radio per attendere la promessa trasmissione scaligera. Delusione generale! Da Milano trasmettevano – invece della Via della finestra dei brutti dischi. Perché? Domandatelo al Ragg. Zoppini!

 


(*) Sottolineato tre volte.
 

Transcription by Diego Cescotti - Biblioteca Civica di Rovereto
Typology lettera
Sub-tipology letter
Writing manuscript
Language italian

Physical Attributes
No. Sheets 1
Size 285 X 222 mm

Letter name LLET015726