Pesaro 12 luglio 1931

Spett. Ditta G. Ricordi e C.
        Milano
Ebbi la vostra lettera dell'8 corr. contenente il contratto per il mio poema sinfonico “Quadri di Segantini” (che qui vi unisco firmato) e lo cheque di £ 8000 (ottomila). Di tutto vi ringrazio e sono lieto della vostra assicurazione sulla pronta pubblicazione di questo mio ultimo lavoro.-
Vi avverto che contemporaneamente a questa mia vi spedisco, in pacco raccomandato, il 2^o atto dei Cavalieri (partitura) con le modificazioni apportatevi che io mi auguro definitive. Come constaterete, non si tratta di un gran lavoro per i vostri copisti, ma in compenso sono certo che io risultato di questa nuova soluzione dell'atto 2^do sarà felice perché renderà l'atto stesso più completo, con un finale di sicuro successo, e porterà all'opera intera quell'equilibrio di misura che è sempre apprezzato dai pubblici moderni, specie se latini.
Speriamo che i Cavalieri possano rivedere la luce, quest'anno, in qualche teatro nostro e togliersi così dall'ingiusto oblio nel quale sono caduti ad onta dei successi ottenuti al loro apparire. Certo che è assolutamente ridicolo che mentre le direzioni dei grandi teatri si affannano con concorsi inutili a cercare i capolavori... che non esistono, o che ben difficilmente possono venire alla luce attraverso il tramite ormai anacronistico delle commissioni, dette direzioni ignorino, o fingano di ignorare, certe mie opere che hanno salde basi di teatralità e di ispirazione per affrontare qualunque pubblico. Ma il tempo mi darà ragione se questo periodo di crisi e di mediocrità sarà sorvolato.-
Abbiatevi i miei cordialissimi saluti e credetemi
vostro R. Zandonai