COPIA

Roma Via Panama 62

27 settembre 1945

Spett. Casa Editrice G. Ricordi e C.

Milano

Approfitto del ritorno a Milano di mia figlia Maria Teresa, che è stata qui per qualche giorno, per rispondere alla vostra del 17 corr.

Sta bene per ciò che riguarda l’edizione dello spartito dell’ORO e l’invio della Sinfonia in La (partitura e materiale d’esecuzione: e voi sapete poi come provvedere a salvaguardare i nostri comuni diritti di esecuzione) al M°. Mitropoulos, mediante la cortesia del M°. Clemente Petrillo.

Ma l’ultimo periodo della vostra lettera mi ha sorpreso e stupito; e vorrei ancora sperare che fosse stato scritto senza pensare bene al suo significato.

Voi mi dite che preparerete il materiale di esecuzione dello Straniero quando un teatro lo chiederà per l’esecuzione dell’opera? Ma come? E come a me potete dire tal cosa?

Ma quando vi cedetti la proprietà dell’opera non fu affatto inteso che i materiali di esecuzione di essa sarebbero stati approntati quando un teatro avesse chiesto di eseguirla! E che cosa c’è ora di mutato da allora, nell’opera e nei nostri reciproci rapporti e doveri? Che è colpa mia se voi non poneste al sicuro la partitura e i materiali di esecuzione dell’opera, che sono andati distrutti? E l’opera, che è stata eseguita in sei o sette teatri (e voi sapete benissimo che la Casa Ricordi non ha mai fatto il minimo sforzo per farla eseguire) non ha diritto a un minimo di rispetto e di considerazione? E non voglio poi rilevare che un teatro potrebbe chiedere l’opera per seguirla entro le quattro settimane; e voi, non avendo pronti i materiali per l’esecuzione, dovrebbe rispondere che per quel tanto di tempo non vi sarebbe possibile approntarli.

Di illusioni non me ne faccio! Ma voglio ancora credere che voi stessi abbiate a lealmente riconoscere .... l’ingiustizia di ciò che mi avete scritto.

Il [sic] più distinti saluti dal

vostro

f.to.:Ildebrando Pizzetti