Tito mio Carissimo

Sono già molti giorni che ricevei la tua gentile ove apprendevo che avevi per me sborsato le 40 austriache e non risposi perché non mi pareva fosse necessario, e d’altronde temevo recarti noja essendo tu generalmente tanto occupato. Con questo stesso corriere scrivo al Maestro Sig^r. Fontana acciò venga a portarti 50 Franchi che mi deve. Se li ricevi mi farai un favore di sapermelo dire. Dato che Fontana non facesse quanto è di suo stretto dovere io stesso li metterò alla posta non trovando una occasione particolare. Non occorre ti preghi iscusarmi [sic] della noja che sempre ti arreco, ma giacché sei tanto buono ti prego ancora di fare quanto sta in te onde si combini ch’io possa comporre l’autunno venturo al Gran Teatro di Trieste ove la Compagnia non potrebbe essere migliore. L’impresario è Fabrici. Col corriere d’oggi ho scritto di ciò anche al Papà. Addio Salutami tanto la Signora Peppina e tienimi pel tuo aff.^mo Sanelli

Parma  10 Decembre 1847

[Nota a matita rossa di altra mano]

M° Fontana disse pagherà fra pochi giorni