Sig. Giovanni Ricordi
Editore e Negoziante di Musica
Contrada Omenoni
Milano
Lucca 24. Aprile 1843.
Mio Carissimo Amico
Nel porgerti infiniti ringraziamenti per quanto operasti a vantaggio della eredità di mia Moglie, debbo pregarti di indicarmi a quanto ammontano le spese che incontrasti pel consulto dell’Avvocato Marocco, non che per Legalizzare i Contratti etc.etc. e ciò per non lasciarti lungamente in disborso: Sò bene che queste sono inezie per te, ma l’amicizia non deve abusare delle altrui condiscendenze.
Il Principe di Cutò con sua Lettera del 17. corrente mi partecipa che «l’Editore Francesco Lucca offre 8.000. Franchi per la proprietà della Stampa e dello Spartito per la sola Italia», ma soggiunge in altre che attende da me un riscontro sollecito onde conoscere se il Sig. Ricordi ne vuole fare l’acquisto nel qual caso (ed a solo mio riguardo) gliene darebbe la preferenza: Io non sò cosa rispondergli: fai quello che credi, ma fammi il piacere di riscontrarlo in proposito e di dirigergli la risposta a Napoli.
Ho veduto annunziata la stampa completa del Duca d’Alba: ti sarò grato se me ne spedisci una copia. Ricordati che voglio pure un’esemplare [sic] della Fidanzata Corsa. Quando verrà alla luce la mia Messa di Requiem?
Addio, ricevi i saluti di mia moglie con i suoi più vivi ringraziamenti: dammi presto qualche consolante notizia. Ti prego dire all’amico Bonola che attendo suo riscontro.
Amami, e credimi sempre
Il tuo Aff.mo e Sincero Amico
Giovanni Pacini [firma autografa, in calce alla lettera dettata]