Genova 14 X^bre 1879

Caro Tornaghi

D’Ormeville mi scrive da Napoli che il Salvator Rosa non si darà più per quest’anno.

Ciò non combina colla tua lettera del 10 Novembre, assicurandomi che il contratto era firmato, mancando soltanto l’approvazione della Compagnia.

Il mio spirito, tanto martoriato da dispiaceri domestici avrebbe trovato sollievo con un successo che non poteva mancare a Napoli, come non mancò in altri teatri; --- ma la sfortuna non mi lascia per ora. Attendiamo!

Dal resto non ci penso più al San Carlo, mi rivolgerò a qualche altro santo. ---

Non ti parlo, per adesso, di Maria Tudor per non far entrare in scena le teste da morto, il velo nero, etc .....

Siamo sotto le feste di natale e ti lascio godere colla tua famigliuola in santa pace.

Parlimo di cose allegri.

Credo si domanderà per Bahia (Brasile) una copia completa dal Salvator Rosa, parti d’orchestra, e Partitura. --- Il teatro é piccolo, il numero delle parti saranno a ragione di 5 leggii di primi violini.

Bada che si tratta di vendita e non di nolo.

Giorni fa ho scritto all’amico Giulio, che non mi rispose; temo di averlo annoiato colla mia lettera. Lasciamolo stare; in questa stagione comprendo che sarà occupatissimo. Pregoti di salutarlo e ricordarmi.

Digli che l’amicizia di Gomes é la stessa, e che l’artista non è ancora morto perdio!

Con una stretta di mano ti saluto e sono sempre

l’Amico

Gomes

P.S. Pregoti inviarmi qui il libretto della Palma.