Al Chiarissimo Signore

Il Sig^r Tito Ricordi

Editore di Musica

Milano

Tito mio Caro

Genova 3 Maggio 1855

A volo di posta eccomi pronto a soddisfare al tuo desiderio di pronto riscontro.

Alla prima occasione ti spedirò le cinque copie del duetto nella Claudia di Muzio:

Garibaldi da me interpellato non acconsentì a ritirarle. Frattanto abbiti i miei ringraziamenti per la copia che gentilmente mi destini.

Tornando al discorso del mio ultimo Album da te pubblicato: tu ti lagni perché a Milano non venga spesso eseguito, ma perché tu, o mio caro Tito, non lo raccomandi ai dilettanti ed in ispecial modo alla signora Cavenago e S. Giovanni?

Frattanto io ti so dire che a Torino desso è ricercatissimo, io stesso fui a chiederne copia e non ne rinvenni, e quanti ebbero desiderio di averlo intero o in pezzi sciolti (ne sono pochi) furono costretti a commetterlo qui o a Milano per mezzo dei negozianti di musica, e molti essendosi presentati ai negozi e non avendolo trovato ne deposero il pensiero.

Sii pur certo che queste mie composizioni acquisteranno popolarità. Intanto ora sto conducendo a termine la nuova serie di pezzi da Camera che intitolerò a Massimo D’Azeglio.

Chi ti ha dato ad intendere che Corsi abbia scapitato nella voce? Probabilmente la persona che t’informò si trovava in Teatro la terza recita del Rigoletto, sera in cui l’egregio artista trovavasi indispostissimo e privo de suoi mezzi. Ti assicuro sull’onor mio che il Corsi è sempre eguale sì per voce come per azione di scena; ed anzi io, che da tre anni non l’avevo sentito trovai un grande progresso nella sonorità della sua voce.

Nel Rigoletto, ebbe sempre i primi onori, e gli erano dovuti; nel Trovatore poi seppe farsi applaudire ed amirare [sic] nella meschina parte del conte di Luna, parte che da quanti fu fin qui sostenuta era passata per men che mediocre e di nessuno effetto artistico. Nel primo Terzetto (che si tratta di voce) fece emergere i suoi assoli e strappò letteralmente gli applausi. So che si tratta di rifermarlo per altre stagioni ciò ti provi l’inesattezza delle relazioni che ti vennero fatte.

Salutami caramente la tua signora, tua sorella ed i tuoi figli.

Ricordami con affezione al Sig Cerri, Mazzucato e Muzio.

Dammi tue notizie, vogliami bene e credimi

Il tuo Amicissimo

Angelo Mariani