Perugia 3 giugno 1920

Carissimo Carlo

Tu non mi hai permesso di eseguire per la mia serata d’onore l’inno al Sole di Mascagni, e guarda combinazione, una stonatissima banda militare l’ha eseguito in piazza fra il rumore dei tranvai degli automobilisti e delle motociclette etc mentre io l’avrei eseguito in teatro con una magnifica orchestra, magnifici cori, con effetti di luce etc etc con tutti i sacramenti insomma!

Ma con voialtri editori (anche quando sono amici come te) è impossibile ragionare; questa è anche l’opinione di Mascagni che mi scrive addoloratissimo per il fiasco che gli hai procurato col negare anche a lui l’invocato permesso. In vista di un nuovo rifiuto, che del resto sarebbe stato logico, mi sono astenuto dal chiederti la concessione d’esecuzioni di alcuni brani orchestrali di Lorenza che (forse non lo sai) il compianto Sciur Giuli [sic] aveva stampato a parte di sua iniziativa!

Eseguirò dunque una novissima sinfonia di Rossini!

Ciao carissimo e con un cordiale abbraccio a te ed a Renzo, bacio le mani della buona Sig.ª Margherita e credimi

Aff.°

Edoardo