Amico Cariss.mo
Verona Li 13 Gennajo 1856
Riscontro in fretta la tua lettera, e ti faccio noto che non ho creduto di consegnare al Sig.r Corti ne le lettere né il contratto perché il Sig.r C.te Pellegrini né la Presidenza vuole essere compromessa per nessun conto in questo affare. Ossia, per meglio spiegarmi, ti dico che il Sig.r C.te Pellegrini ha già scritto a Venezia, a Parma ed altrove onde avere dei Violini e dei Violoncelli non che delle Coriste (giacché per il Coro d’Uomini ne abbiamo qui in Verona), ma comprenderai bene che egli non vuole compromettersi coll’impresa in un’affare [sic] che sarebbe fuori d’obbligo, ma che però la Presidenza è tutta propensa per far sì che lo spettacolo sia montato con tutto il decoro possibile. Supponi, che qualora non fosse possibile alla Nobile Presidenza di trovare dei buoni Violini e dei Violoncelli di sussidio farebbe Ella stessa opposizione perché la Giovanna de Guzman fosse protratta piuttosto ad altra stagione. Attendo quindi tuoi ordini, con nuove scritture senza quel N.B. scritto in fine per le ragioni sudette, ed assicurati del nostro impegno onde i tuoi desideri sieno secondati.
In fretta ti abbraccia
Il tuo amico
Pedrotti
(indirizzo)
Signor
Tito Ricordi
Editore di musica
Milano
(il timbro postale riporta)
MILANO
14
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