Caro Tornaghi

Verona Li 3/2 66

L’altro jeri appena che aveva messa in posta la lettera per te, ne ricevetti una da Venezia dell’Aldighieri che mi diceva essergli piaciuto moltissimo il nuovo pezzo dell’atto 4^to. Lo istrumentai, e domani mattina lo consegnerò io stesso all’ufficio della Ferrata, per cui dopo domani lo riceverai. Unitamente a questo pezzo troverai pure il Preludio dell’opera. Ma come dirai tu, non c’è una Sinfonia?..! Ciò è verissimo, ma io sono talvolta originale, ed ho fatto questo preludio per più motivi. Prima di tutto l’orchestra di Venezia scarseggia attualmente di buoni Violini, per cui una Sinfonia senza gli archi non può produrre effetto. In secondo luogo, ora i pubblici non prestano più attenzione alle Sinfonie, ed io mi sono fitto in capo di farvi questo preludio, che mi pare ben riuscito. In ogni modo bramerei che nelle parti vi rimanesse la Sinfonia, e separatamente poi tu vi unirai al pacco da spedirsi a Venezia le copie del sudetto Preludio, essendo mia intenzione di provare tanto la Sinfonia come il Preludio, e vi lascierò [sic] poi nelle parti quello che farà maggior effetto.

Raccomando al Capo Copista che nel Preludio sieno rigorosamente messe tutte le annotazioni, specialmente ai Violini primi.

Mi sono dimenticato di prevenirti che mi occorre a Venezia la parte del Violino principale, che tu spedirai quanto prima a Gallo, perché esso ha la buona abitudine di assistere col suo libro a tutte le prove di cembalo. Io partirò per Venezia Mercoledì.

Ti scriverò spesso dell’andamento delle prove.

Hai raccomandato al Gallo la messa in iscena? ... Jeri certo Sig.^r Montagna mi disse di aver scritto alla Direzione della Società del Quartetto che mandi una copia del Giornale al nostro gabinetto letterario di Verona. Guarda che la commissione sia eseguita.

Ti unisco qui la poesia del nuovo pezzo. Bramerei che tu mi spedissi a Venezia le bozze di stampa del libretto, per vedere se tutto è in ordine.

In fretta ti saluta l’amico C. Pedrotti