Caro Tornaghi

Verona Li 24 Agosto 67

Dalla tua lettera ho sentito con piacere che il Duetto ti sia piaciuto; la musica è quasi terminata, e se si combina te la spedirò. È ben certo che per la stretta del Terzetto occorrerà un’altra poesia; il povero Marcello non volle mai rifarmela, ed io su quelle parole non sono stato mai capace di fare nulla di buono. Ci penserò anche per questo. Per il Valzer finale si potrà sostituire appunto alla parola brindisi, quella di cantico:

Candido Ora c’ispiri un cantico

La lor felicità

Tutti Lieto cantico risuoni

ecc. ecc:

ma poi al settimo verso, dove dice: Su cantiam, facciamo brindisi, bisognerà cambiare diversamente, ommettendo [sic] qui pure la parola brindisi. e vi sostituirai quello che credi. Starà bene, quanto al pagamento del mio onere, le rate di 300 Lire ogni tre mesi. Ma, caro Tornaghi, se non fossi in gran bolletta, non ti avrei detto che mi occorrerebbe denaro per la fine di Settembre. Avendo già pagate L: 1000 al Piave per un nuovo libretto, mi trovo ora sbilanciato. Vuol dire che, se credi, comincieremo [sic] queste rate dal Primo di Ottobre; va bene così? ...

Tanti saluti ai Ricordi, ed alla tua Famiglia. Quando avrai parlato con Bottero, mi scriverai. Ti stringe affettuosamente la mano il tuo

aff.^mo amico

Carlo Pedrotti