Sacco 16 marzo 1922.

Spett. Ditta G. Ricordi e C.

                            Milano

Spero che l'amico Rossato vi abbia informati circa le mie preoccupazioni sul tenore Caceffo che dovrà cantare “Giulietta” a Palermo prossimamente. Può darsi che questo giovane tenore, che possiede innegabilmente delle ottime qualità vocali, rimessosi dall'emozione delle prime recite di Verona e più che altro dalla stanchezza prodotta dai 15 giorni di studio si rimetta in careggiata tanto da tranquillarmi. Comunque io ritengo cosa assai utile e pratica preparare un altro tenore per la parte di Romeo. Mi si dice che a Palermo è scritturato il tenore Raicef che ha bella voce, bella figura e che è molto intelligente: vi pregherei, perciò, di scrivere all'Impresa del Massimo affinché disponesse per fare studiare senza dilazioni di tempo, questo tenore in modo che io, eventualmente, lo possa trovare pronto per iniziare le prove dell'opera. MI raccomando caldamente a voi per questa disposizione che potrebbe evitarmi gravi inconvenienti -

Giacché ho l'occasione di scrivervi vi prego di accreditarmi Lire 1000 per i viaggi e soggiorno a Verona. Non so se questa spesa era forse dovuta all'Impresa del Filarmonico. Dico non so perché alla mia partenza detta Impresa era disposta a pagarmi la stanza d'albergo; ma siccome l'uomo – specie quando lavora come io ho lavorato a Verona – ha diretto [recte: diritto] non solo alla stanza ma per lo meno anche al pane quotidiano, io ho creduto bene di rinunciare anche alla stanza... A voi il compito di farvi rifondere codeste spese sui futuri noli, specie quando si tratterà del sig. Ragazzini.-

Attendo notizie per il mio prossimo viaggio a Palermo.

Gradite intanto i miei affettuosi saluti e credetemi vostro

aff R. Zandonai